Teverola – Sulla vicenda del pulmino disabili interviene nuovamente chi l’ha scatenata: il capogruppo dell’opposizione di “Città Fertile”, Dario Di Matteo, che replica a quanto dichiarato dalla maggioranza Barbato.
“È imbarazzante – commenta l’ex sindaco – come, anche su una cosa della quale hanno avuto la più totale e dichiarata paternità, cerchino (maldestramente) capri espiatori pur di non ammettere il proprio fallimento. Piuttosto, gli sponsor sono stati informati del fatto che il loro contributo (per una giusta causa) è stato affogato nell’ incapacità e non è servito a niente? Ma una responsabilità sono in grado di prendersela, si o no? E soprattutto è normale che il presidente del Consiglio comunale partecipi ai tavoli dell’Ambito socio-sanitario dove si decidono le ripartizioni di milioni di euro per i servizi? É normale che un presidente del Consiglio metta la sua firma sotto avvisi pubblici nel settore delle politiche sociali? Va bene, è ben nota la sua bramosia di apparire, ma qualcuno gli spiegasse che non può gestire fondi ed essere una pseudo figura di garanzia in Consiglio comunale. È un fatto gravissimo”.
“Ci auguriamo – continua Di Matteo – che il sindaco facente funzioni abbia un sussulto di dignità e che sia in grado di non lasciarsi totalmente sopraffare dal ‘conte’, solo per il gusto di ‘mettersi la fascia’. Vuoi vedere che, dopo aver subito anche lo sfratto dal suo ufficio, prima di salire in Comune il sindaco f.f. deve chiedere pure il permesso al conte? E in merito al ruolo dell’opposizione, i fatti lo dicono chiaramente: qui se c’è qualcuno che ha ingannato i cittadini, di certo non siamo stati noi”.
Un commento arriva anche dall’ex assessore Enza Barbato: “Proprio perchè i cittadini non vanno tratti in inganno mi preme far chiarezza per quanto riguarda la questione del pulmino disabili. Questo progetto fortemente voluto dall’attuale sindaco non è mai andato in porto perchè da parte sua non c’è mai stata una corretta programmazione e nessuna volontà di collaborazione. Il sindaco in carica, una volta fatte foto di rito e passerelle, ha delegato il ‘problema’ a me, che avevo da poco ricevuto la delega alle Politiche sociali. Egli, però, non ha mai voluto affrontare seriamente la questione, infatti sono stata lasciata sola sia da lui che dal presidente quando nell’autunno del 2017 ho personalmente organizzato una riunione cercando di coinvolgere tutte le associazioni territoriali, le quali avrebbero potuto accedere ad una somma di denaro di circa 5000 euro che fu messa in bilancio. Tale occasione di collaborazione e di condivisione non è stata accolta a causa di banali pretesti e giustificazioni”
“A mio parere – conclude Enza Barbato – in molti da tempo hanno utilizzato i disabili semplicemente per passerelle politiche, non capendo di dover trattare l’argomento con la serietà e la sensibilità dovuta. Con un minimo di compiacimento posso rispondere alla loro ‘disapprovazione’ dicendo che dal principio mi sono assunta le responsabilità degli impegni presi e a differenza del sindaco Tommaso Barbato in tale questione ci ho sempre messo la faccia”.
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