“Dopo aver fatto trascorrere ai mondragonesi il peggior Ferragosto degli ultimi trent’anni, anzitutto perché sommersi dai rifiuti, è veramente giunto il momento che il sindaco Virgilio Pacifico protocolli le dimissioni e metta fine a questa pessima esperienza amministrativa”. Lo affermano i consiglieri comunali di minoranza Valerio Bertolino, Achille Cennami, Pasquale Marquez, Alessandro Pagliaro, Antonio Pagliaro e Giovanni Schiappa, insieme ai responsabili delle liste civiche di opposizione “La Città al Centro”, “La Scelta per Mondragone”, “La Pina”, “Mondragone nel Cuore”, “La Vela a tre colori” e “Democratici per Mondragone”.
“Abbiamo scelto di alzare la voce interpretando al meglio il pensiero dei mondragonesi riguardo la catastrofica situazione rifiuti in città e le scelte politico-amministrative che l’hanno procurata. Adesso è veramente il caso che gli assessori comunali prendano coscienza della propria incapacità amministrativa”, sostengono dalle opposizioni, sottolineando: “Ora i consiglieri comunali di maggioranza non possono più far finta di non accorgersi della propria inconsistenza politica nelle dinamiche dell’amministrazione comunale, in quanto esclusivamente utilizzati ad eseguire ordini e disposizioni del consigliere regionale Giovanni Zannini che in questi ultimi tempi ha letteralmente svenduto l’immagine della città e la salute dei propri concittadini per la smania di voler essere visibile sui social network e presente ad ogni costo sulla stampa online, al fine di essere rieletto a tutti i costi in Regione l’anno prossimo”.
La minoranza consiliare e l’opposizione politica, poi, aggiungono che “la vicenda dei rifiuti a Mondragone è chiara e non può passare inosservata, soprattutto perché è destinata ancora a peggiorare anche grazie alle assurde ed incomprensibili scelte del presidente Vincenzo De Luca che a breve ci farà subire lo stop del termovalorizzatore di Acerra senza avere un’alternativa, eppure che ciò sarebbe accaduto ne era a conoscenza già da anni. Pacifico ha avuto il coraggio di mantenere dal 2018 la gestione del servizio rifiuti in mano ad una società con l’interdittiva antimafia e poi, alle porte della stagione estiva, ha affidato il servizio ad una piccola società che non prometteva niente di buono, tant’è che la stessa non si è neanche presentata all’avvio del servizio e stiamo ancora aspettando di sapere il perché. Pacifico, allora, ha riaffidato a chi aveva gestito, per modo di dire, fino al giorno prima, sempre con un interdittiva antimafia, il servizio, ordinando poi in contemporanea un servizio per la periferia sud della città ad una società di costruzioni e, dopo, affidando ancora il servizio per gli stessi rifiuti ad una società che si occupa di rifiuti ingombranti. Alla vigilia di ferragosto, infine, ha revocato la gestione del sevizio rifiuti, per affidare il tutto ad una piccola società con referenze non proprio ottimali, senza mezzi e strumenti occorrenti al servizio rifiuti cittadino e senza alcuna minima garanzia per nessuno”.
“Ciliegina sulla torta – incalzano le opposizioni – è che sui documenti amministrativi il primo cittadino ha scritto che la suddetta società si sarebbe direttamente proposta all’ente, mentre al contrario sarebbe proprio l’amministrazione comunale ad aver contattato direttamente tale società. In estrema sintesi, il sindaco Pacifico ha firmato anche ciò che forse era opportuno evitare, senza riuscire però neanche ad affrontare seriamente la soluzione della problematica rifiuti in città’, figuriamoci se poteva essere in grado di risolvere il tutto e restituire dignità alla nostra comunità e decoro alla città”.
Supportati dalle liste civiche di opposizione, i consiglieri comunali concludono: “Vogliamo una seduta di Consiglio comunale monotematica da tenersi subito all’aperto in serata, in una piazza cittadina, e non nella sala consiliare agli orari a cui ci stanno purtroppo abituando per non favorire più la partecipazione dei cittadini. In quella sede, se Virgilio Pacifico non l’avrà fatto prima, richiederemo le sue dimissioni motivandole con tutto quanto di poco chiaro c’è stato ed ancora c’è in questa vicenda, segnalandolo anche alla Procura della Repubblica più che alla Prefettura, perché chi ci amministra oggi ha riportato purtroppo la città di Mondragone trent’anni indietro”.