Brucia capannone di rifiuti nel Lodigiano: oltre 10 roghi in Lombardia nel 2019

di Redazione

Brucia dalla scorsa notte un capannone a Codogno, nel Lodigiano, nel polo industriale della Triulza e nei pressi della statale 9 via Emilia. Nel capannone della Ggm Ambiente di via Ugo la Malfa c’erano rifiuti di carta e cartone, autocarri e mezzi d’opera, pneumatici, vernici, solventi chimici e altro materiale vario. “Tenere le finestre chiuse nel raggio di un chilometro”: questo l’avviso che viene fatto con gli altoparlanti dal Comune con la Polizia Locale e la Protezione Civile, a causa del fumo che si è sprigionato dal rogo.

L’allerta è stata decisa di concerto con Arpa Lombardia in attesa che vengano effettuati i campionamenti per stabilire l’eventuale presenza di inquinanti pericolosi: per adesso si registra un lieve aumento dell’ammoniaca nell’aria. I tecnici dell’Arpa già nei primi giorni di agosto avevano fatto un’ispezione a sorpresa nell’azienda, soggetta ad Autorizzazione integrata ambientale (AIa), evidenziando irregolarità nella gestione dei rifiuti presenti. Nell’azienda sono stoccati rifiuti urbani, speciali, pericolosi e non pericolosi.

Sul posto i Vigili del fuoco che stanno lavorando per cercare di spegnerlo con 8 automezzi provenienti da Lodi e da altre province. Sono in corso accertamenti per cercare di stabilire la causa mentre sul posto, oltre ai carabinieri lodigiani, sono arrivati anche i tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Il dipartimento di Lodi e Pavia dell’Agenzia ha informato l’autorità giudiziaria. Ulteriori verifiche ispettive erano programmate per i prossimi giorni. Arpa Lombardia sta eseguendo monitoraggi con strumentazione portatile che ha evidenziato un lieve incremento dell’ammoniaca nell’aria. Il gruppo specialistico di Arpa Lombardia ha installato un campionatore ad alto volume per il rilevamento delle diossine.

Nell’ultimo anno sono già stati diversi i roghi in Lombardia che hanno interessato depositi di stoccaggio di rifiuti. Nel 2018 erano stati 22 i roghi registrati, quest’anno abbiamo già superato quota 10, e in molti casi le indagini sono ancora in corso per stabilire se siano di origine dolosa. L’ultimo, in ordine di tempo, in una ditta specializzata nel trattamento e smaltimento di rifiuti speciali e industriali della zona industriale di Cambiago, nel Milanese. Il 9 luglio a Settimo Milanese le fiamme hanno avvolto un deposito di rifiuti speciali, la ditta Effec2 srl. Ad aprile un altro rogo aveva semidistrutto il capannone della ‘Valcart’ di Rogno, la principale azienda di rifiuti dell’Alto Sebino della Valcamonica, con un bilancio di 3mila metri quadrati andati in fiamme, con 4 capannoni su 6, di stoccaggio e lavorazione dei rifiuti, inagibili e intaccati dalle fiamme. In pratica la metà della superficie dell’azienda è stata colpita dal rogo. E ancora a marzo a Mariano Comense era bruciato un deposito rifiuti destinato a breve alla chiusura. E sempre a marzo a Milano in via Lapazzino, ai margini del Parco Agricolo Sud di Milano, un rogo di montagne di rifiuti, sopratttutto carta, in un’azienda dismessa all’interno di una vasta area dove trovano rifugio anche molti disperati. A ottobre 2018, poi, un incendio aveva distrutto il capannone di rifiuti della Ipb in via Chiasserini 21, zona Bovisasca.

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