Sulla polemica scatenatasi per le “modalità” di festeggiamento del suo 21esimo compleanno (leggi qui), il consigliere di maggioranza Mariano Scuotri interviene tramite un posto sul suo profilo social, respingendo le accuse di chi, a suo dire, “si perde in un bicchiere di prosecco”.
“Stamattina – scrive Scuotri – mi sono alzato presto come sempre per studiare e poi ad una certa ora scendere per lavorare. Come ogni mattina. Perché mi sono assunto una responsabilità che mi piace tantissimo e l’entusiasmo di poter fare qualcosa per la mia città mi mette in moto come un treno. Poi apro i social e leggo qualche post. La forma è sostanza. Quando si ricopre una carica istituzionale bisogna avere rispetto dei cittadini (tutti) che si rappresentano. E io trovo più irrispettoso essere arrestato e non dimettersi che festeggiare il proprio compleanno con una maglietta della smorfia napoletana “21 a femmina annura”. Trovo più irrispettoso lasciare la città nel degrado e nella sporcizia che ridere e scherzare con i propri amici fuori ad un locale”.
“Stanno dicendo tante cose, molte non vere, – continua il consigliere – ma faccio chiarezza: ieri sera ho festeggiato il mio compleanno con i miei amici. Non ero ubriaco, indossavo una t shirt scherzosa e ho stappato una bottiglia di spumante senza versarlo addosso a qualcuno. Se a qualcuno dà fastidio che, oltre alla vita politica, ci sia anche una vita privata che non arreca danno alle esistenze altrui ma scorre per suo conto, evidentemente ha qualche scheletro nell’armadio o qualche frustrazione celata. Io lavoro per il bene della città, e il bene della città non si compromette con le dimensioni della torta di compleanno, con una maglietta o con un addobbo esilarante: il bene della città è messo sotto i piedi da chi dietro la giacca e la cravatta nasconde l’assenza di visione e progettualità che porta alla sciatteria amministrativa che vedo ad Aversa da quando sono nato”.
“Io sono abituato a non nascondermi, non ho nulla da nascondere. – conclude – Ma sono scandalizzato dal fatto che chi non ha fatto nulla per il bene comune giudichi e pontifichi chi fa il proprio dovere utilizzando e amplificando strumentalmente cose che, e si evince dal fatto che se qualcuno non avesse scritto qualche stato su Fb non si saprebbe nulla di tutto ciò, non danneggiano nessuno. Sono triste e mortificato, ma anche un po’ arrabbiato: stiamo lavorando per la città tutti i giorni, e loro si perdono in un bicchiere di prosecco”.
Ma dal sindaco Alfonso Golia è giunta una pesante condanna con la quale ha invitato il consigliere a rispettare il suo ruolo istituzionale: leggi qui.