CASERTA. Un ritardo nei pagamenti che arriva fino a 18 mesi, mettendo a rischio circa 500 posti di lavoro nellintera provincia di Caserta.
Queste sono alcune delle cifre, fornite da diverse associazioni di settore, in ordine alla grave situazione che sta affliggendo il settore dellospedalità privata, ovvero le case di cura private convenzionate con la Regione. E proprio per far fronte a queste problematiche il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, ha convocato un tavolo tecnico presso la Provincia, la cui prima riunione si è svolta nella sede di viale Lamberti (area ex Saint Gobain) e ha visto la partecipazione dei sindaci di Aversa, Domenico Ciaramella, di Capua, Carmine Antropoli, di Castel Morrone, Pietro Riello, di Castel Volturno, Antonio Scalzone, di Maddaloni, Antonio Cerreto, di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello. Tutti comuni, questi, in cui sono presenti importanti strutture sanitarie private.
Erano presenti allincontro anche il consigliere regionale Angelo Consoli, lassessore provinciale alle Politiche Sanitarie, Rosa Di Maio, il consigliere provinciale Filippo Mazzarella, e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Fials Confsal, Cosmed, Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), Confindustria Sanità, e il presidente provinciale dellOrdine dei Medici, Federico Iannicelli. Al centro del tavolo tecnico i ritardi, che vanno dai 15 ai 18 mesi, nel pagamento da parte della Regione delle somme destinate alle case di cura. Tutto ciò, naturalmente, comporta delle enormi difficoltà per le cliniche nel proseguire regolarmente lattività, mettendo a rischio il pagamento delle spettanze ai dipendenti. La Regione, dal canto suo, sostiene che la stragrande maggioranza delle case di cura della provincia di Caserta non sia in regola con il Durc (Documento unico di regolarità contributiva). I titolari delle cliniche, invece, lamentano il fatto che, senza lerogazione dei fondi da parte della Regione, è impossibile essere in regola con il Durc.
Inoltre, lAiop ha sollevato un ulteriore problema, ovvero lavvio delle procedure Equitalia nei confronti delle cliniche, con i relativi pignoramenti delle somme dovute alle case di cura, che provocano una maggiore mancanza di liquidità. Infine, un altro elemento che suscita il disappunto e la protesta da parte dei titolari delle strutture sanitarie private è quello relativo al diverso comportamento assunto dalle Asl delle altre province campane (Avellino, Benevento, Salerno), che pagano regolarmente le somme dovute alle case di cura, anche in mancanza del Durc.
Al termine dellincontro, i presenti hanno deciso di inviare una lettera al presidente della Regione, Stefano Caldoro, con la quale illustrare nei dettagli le enormi difficoltà che vive il settore dellospedalità privata della provincia di Caserta. Inoltre, il presidente Zinzi, ha annunciato che chiederà un incontro in tempi stretti al Governatore. Dobbiamo intervenire immediatamente ha spiegato Zinzi per trovare una soluzione al problema tutti insieme. Purtroppo, cè una disparità di trattamento tra gli operatori dellospedalità privata della provincia di Caserta e quelli delle altre province campane. Non riesco a capire come la Regione possa consentire tutto ciò.