Due suore educatrici, G.D.M., 57 anni, e B.P., di 52, della scuola paritaria primaria e dell’infanzia “Mater Amabilis” di Casagiove (Caserta), sono indagate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere per maltrattamenti ai danni di alcuni bambini, di circa 6 anni, frequentanti l’istituto.
L’indagine, condotta dai carabinieri della locale stazione, è scattata dopo che dopo che alcuni genitori avevano notato sul corpo dei loro figli diversi lividi e una reticenza nel tornare a scuola. I bimbi sono stati ascoltati da personale specializzato e sarebbe emerso un quadro allarmante di ciò che accadeva in classe: schiaffi al volto, alle gambe, insulti e tirate di capelli. Addirittura, in alcuni casi, i bambini sarebbero stato chiusi a chiave in bagno. Le violenze sarebbero avanti durante tutto lo scorso anno scolastico.
LE SUORE SI DIFENDONO: “ACCUSE FALSE” – In una nota inviata alla stampa, le Suore degli Angeli, reggenti l’Istituto “Mater amabilis” di Casagiove, respingono le accuse: “Ci sentiamo in dovere di rispondere a quella che abbiamo vissuto come una violenta aggressione mediatica, realizzata nella giornata di mercoledì 18 settembre. In taluni articoli giornalistici infatti è stata riportata la notizia (al momento non è dato conoscere la fonte della notizia) delle indagini che la Procura della Repubblica hanno svolto nei confronti di talune insegnanti di questo Istituto. Avremmo preferito non rispondere, non rettificare, non intervenire ma le affermazioni che sono state diffuse, sono false e fuorvianti al punto tale da ledere il buon nome dell’intero Istituto, delle due Suore (cui viene e verrà confermata la più ampia stima), ma anche di quanti per ottanta anni a Casagiove hanno speso la loro vita nella missione loro affidata di supportare le famiglie nel compito educativo e di istruzione.
Precisiamo, intanto, che l’inchiesta è partita dalla denuncia di una sola mamma, che peraltro non ha ricevuto l’avallo di nessun altro genitore. Dunque, ribadiamo, non è vero che ci siano “alcuni genitori insospettiti”, come ci tocca leggere. Le ipotesi formulate in denuncia sono semplicemente false e alcune anche inverosimili fino all’assurdo come l’idea che qualche bimbo possa essere stato rinchiuso a chiave in bagno o in aula o che gli siano state tolte le scarpe. Nessuno degli alunni ha mai riportato “lividi”, di cui leggiamo per la prima volta e di cui non v’è traccia alcuna in nessuno degli atti. Altrettanto dicasi per quanto riferito in merito a schiaffi o offese di qualsiasi genere. Le due Suore ingiustificatamente accusate hanno già chiarito la totale infondatezza dell’intera notizia di reato, davanti al Pubblico Ministero della Procura samaritana, dottoressa Condello, perché nei mesi scorsi sono state loro stesse a chiedere di essere ascoltate.
La magistratura e il difensore delle insegnanti hanno raccolto le dichiarazioni di numerosi genitori e tutti gli elementi emersi lasciano completamente serene le Suore degli Angeli, che alla fine la verità avrà l’ultima parola. Varie persone hanno parlato di insistenti domande e dubbi, che il genitore denunciante aveva esternato anche fuori dalla scuola e finanche direttamente con diversi bimbi, determinando un evidente e pericoloso condizionamento, anche se poi tutte le altre famiglie hanno saputo ben discernere e valutare. Tutto questo e altro ancora è stato già debitamente sottoposto all’attenzione del magistrato inquirente. Ci riserviamo anzi, allorquando ci sarà consentito, di indicare anche agli organi di informazione, ulteriori elementi utili, su cui al momento non possiamo pronunciarci. Al momento non conosciamo ancora la decisione del Pubblico Ministero ma confidiamo nella sua serenità di giudizio, sicure che prima o poi la correttezza delle due Suore e di tutti gli insegnanti verrà riconosciuta. Tanti papà e mamme (e tantissimi ex allievi del “Mater Amabilis”) hanno comunque già manifestato, dopo la diffusione degli articoli, solidarietà all’intero Istituto e del resto il numero di iscrizioni registrate anche quest’anno è un dato di fatto consolante per tutto il personale scolastico e per noi religiose”.