Aversa, un pallone sonda lanciato dall’istituto “Gallo” per esplorare la stratosfera

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – E’ stata necessaria anche l’autorizzazione dell’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ma, alla fine, il pallone sonda dell’istituto tecnico economico statale “Alfonso Gallo” di Aversa, è volato nell’atmosfera con l’obiettivo di raggiungere i 35 chilometri di altezza. Si tratta del prodotto finale di un percorso di alternanza scuola-lavoro per le competenze trasversali. Un progetto curato dalla società di progettazione e di sviluppo di idee innovative “Biproject Srl” di Caserta, con l’esperto Giovanni Carangelo.

“L’obiettivo del nostro progetto – ha dichiarato l’ingegnere – è di lanciare un pallone libero non pilotato in atmosfera, ad una quota compresa tra 30-35 chilometri”. L’organizzazione di una missione di lancio – spiegano dall’istituto diretto dalla preside Enza Di Ronza – prevede l’acquisizione e l’applicazione di conoscenze e tecnologie per progettare in modo funzionale e sicuro ogni parte del sistema. Pertanto, è stato necessario analizzare sia i parametri fisici ambientali (atmosferici) che il sistema di trasporto del modulo con relativi strumentazione ed esperimenti. Il pallone sonda è salito ad un’altezza di 30 chilometri in meno di due ore, attivando il trasporto del modulo nella stratosfera.

“Abbiamo previsto – spiegano i ragazzi – tre fasi: la salita del modulo sperimentale alla quota prestabilita tramite pallone; il raggiungimento della quota massima; la successiva discesa del modulo a velocità controllata tramite paracadute”. Durante la salita, il volume del pallone aumenta fino al limite elastico della membrana in lattice di cui è costituito e scoppia, ponendo fine alla fase di ascesa del vettore. Con lo scoppio o lo sgancio forzato del pallone inizia il moto di discesa del modulo, frenato dal paracadute. Ma cosa trasporta la sonda? Un computer di bordo per la gestione della strumentazione e della registrazione dati, fotocamera, telecamera, sensori di temperatura, pressione e umidità, Gps per il recupero del modulo.

“La progettazione di una missione nella stratosfera – ha dichiarato Carangelo – comporta l’unione di tante competenze e la condivisione di idee per il raggiungimento di obiettivi importanti che per il nostro team sono: sperimentazione scientifica a tutto campo; divulgazione scientifica; condivisione e collaborazione”. La base di lancio è stata ovviamente, il vasto cortile del “Gallo”, la cui dirigente Di Ronza si è detta entusiasta di un progetto all’avanguardia realizzato nel suo istituto.

IN ALTO IL VIDEO DEL LANCIO, SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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