“Abbiamo dato delle soluzioni, ora tocca al legislatore”. Claudia Salvestrini, direttrice del PolieCo, è orgogliosa del risultato dell’undicesima edizione del Forum internazionale sull’economia dei rifiuti del consorzio per il riciclaggio dei rifiuti dei beni a base di polietilene, tenutasi il 20 e 21 settembre nella consueta splendida location dell’Albergo della Regina Isabella di Lacco Ameno, sull’isola di Ischia (Napoli).
“Condannati alle emergenze? Soluzioni e innovazioni oltre le lobby”, è stato il tema del Forum, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente, tra i più importanti eventi in Italia nel campo dell’ambiente, che ogni anno riunisce esponenti del mondo della politica, magistratura, forze dell’ordine, università, ricerca, imprenditoria e professioni, provenienti anche dall’Estero, per discutere del ciclo dei rifiuti, ecomafie e innovazione tecnologica in materia di raccolta differenziata e salvaguardia dell’ecosistema. Un vero e proprio “pensatoio” sulla Green Economy.
L’edizione 2019, apertasi con un videomessaggio del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha visto protagonisti, ancora una volta, numerosi ospiti, solo per citare alcuni: la ministra della Malesia, Zuraida Binti Kamaruddin, il viceministro dell’Ambiente dell’Albania, Ornela Cuci, il capogruppo dell’opposizione del parlamento albanese, Kujtim Gujiuzi, il presidente della Commissione Antimafia, senatore Nicola Morra, Roberto Pennisi, procuratore della Direzione nazionale antimafia, Silvia Bonardi della Dda di Milano, i magistrati Catello Maresca e Roberto Rossi, i parlamentari Salvatore Micillo, Andrea Cioffi, Stefano Vignaroli e Loredana De Petris, l’inviata di Sky Tg24, Gaia Bozza. Non è mancata la problematica dei roghi tossici nella cosiddetta “Terra dei Fuochi”, con la testimonianza del vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, e i sempre più frequenti incendi in impianti di stoccaggio rifiuti in Campania e in diverse zone d’Italia.
“Siamo partiti da una criticità sull’attuale raccolta differenziata – spiega la direttrice Salvestrini – per poi registrare la necessità di cambiare il sistema della raccolta, la necessità di comprendere bene la reale situazione impiantistica italiana. Da anni, infatti, noi del PolieCo denunciamo la carenza degli impianti in Italia”. Riflettori accesi anche sul traffico di rifiuti dall’Italia all’Estero, non affatto diminuito dopo la chiusura della Cina ma solo “trasferito” in altre zone dell’Asia, in particolare nel sudest. E, ancora, “le nuove soluzioni innovative, tecnologie, risorse e criticità su alcuni materiali che sembravano essere la risoluzione di tutti i problemi – spiega ancora Salvestrini – ma che oggi cominciano, come da noi annunciato l’anno scorso, a manifestare problematicità, dal compostabile alle bioplastiche. Senza tralasciare le ricadute nella catena alimentare e sulla nostra salute”.
“Oggi il legislatore è chiamato a prendere una decisione. Deve scegliere – è il monito della direttrice del PolieCo – se continuare a ricorrere a sistemi arcaici, come la termovalorizzazione, per favorire piccole e grandi lobby o dare finalmente libera creatività al mondo della ricerca e dell’imprenditoria che ha voglia di investire in proprio e guardare al futuro”.
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