Si è tenuto oggi a Napoli il corteo dei lavoratori Whirlpool, conclusosi con un incontro tra sindacato e giunta regionale a palazzo Santa Lucia. Il 15 ottobre, durante il tavolo con il premier Giuseppe Conte, l’azienda ha dato l’annuncio dello stop alla produzione nello stabilimento di via Argine a partire dal primo novembre. A seguito della notizia sono esplose le proteste dei lavoratori ed è stato indetto il corteo odierno, promosso dalle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici.
Circa 200 operai sono scesi in piazza con striscioni e bandiere, scandendo slogan come “Napoli non molla” e “La gente come noi non molla mai” rivolti anche contro i vertici della multinazionale. Il corteo dei lavoratori ha abbandonato il percorso previsto e con una deviazione ha raggiunto la Galleria Umberto I, gremita di turisti, dove gli operai hanno sostato qualche minuto chiedendo la solidarietà dei presenti. I manifestanti hanno poi raggiunto via Toledo, piazza del Plebiscito, via Cesario Console e infine via Santa Lucia. Davanti a palazzo Santa Lucia, sede della giunta regionale della Campania, gli operai hanno messo in atto un presidio attualmente in corso. I lavoratori hanno osservato un minuto di raccoglimento per i due poliziotti uccisi a Trieste.
Nei prossimi giorni sarà convocato un consiglio regionale straordinario monotematico sulla vertenza Whirlpool. Questo il primo risultato dell’incontro avvenuto oggi al termine della manifestazione. “Abbiamo illustrato all’assessore alle Attività produttive, Antonio Marchiello, lo stato della vertenza – spiega il segretario generale della Fiom di Napoli, Rosario Rappa – e i motivi per i quali riteniamo inaccettabile la chiusura del sito partenopeo. Ci sono tutte le condizioni per continuare a produrre lavatrici a Napoli. Il governo deve dirci ora che azione intende intraprendere nei confronti della multinazionale”. “E’ stato un incontro positivo – dice Andrea Amendola, della segreteria Cgil campana – però bisogna vedere quali saranno gli effetti, anche perché la partita è in mano al Governo. La Regione si è detta disponibile a mettere a disposizione dei finanziamenti in presenza di un piano industriale serio, dal momento che Whirlpool rientra all’interno delle Zone Economiche Speciali e sta dialogando per vedere di fare le cose insieme ai sindacati, lavoratori e Governo”.
“Bisogna far capire al Governo che è una battaglia della città, ma anche del Paese. Perché un Governo che viene sbeffeggiato da una multinazionale che non rispetta un accordo non fa una bella figura”. Lo ha detto Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, parlando della vertenza Whirlpool. “Non ci fa una bella figura il Governo italiano – ha affermato – in particolare un Governo che vede in Di Maio e nel presidente del Consiglio Conte, i responsabili di quella firma dell’accordo all’epoca. Si facessero rispettare”. “Sosterremo il Governo – ha aggiunto – in qualsiasi azione vorrà mettere in campo per salvare il lavoro e la vita di queste persone”. “Siamo molto preoccupati – ha sottolineato – la settimana prossima sono in programma grandi iniziative a Napoli”. “Attendo la convocazione di Conte, ci sono delle azioni da mettere in campo – ha proseguito – sulle quali si può lavorare, per evitare la tragedia del licenziamento in tronco, dal 1 novembre, di oltre 400 lavoratori della Whirlpool di Napoli”. “Stiamo facendo una pressione importante – ha concluso – sia la città sia il sindaco. C’è una compattezza significativa, i lavoratori non devono mollare, questa battaglia va vinta”.
Sciopero di due ore oggi per i dipendenti della Whirlpool a Fabriano, in provincia di Ancona. Fermi per due ore, al termine di ciascun turno, gli operai dello stabilimento di Melano e gli impiegati della sede centrale. “Uno sciopero – dichiarano – per solidarietà nei confronti dei colleghi di Napoli impegnati nella difesa del loro posto di lavoro, ma anche per evitare che l’accordo sottoscritto nell’ottobre 2018 con la multinazionale americana, possa essere smontato pezzo per pezzo”. “A Fabriano, soprattutto nella sede impiegatizia, continua il trasferimento di funzioni lavorative verso la Polonia – ricordano i lavoratori -. Il rischio che anche qui si possano avere delle ulteriori razionalizzazioni occupazionali esiste e per questo scioperiamo”.
“Abbiamo illustrato all’assessore le motivazioni per le quali pensiamo che ci siano tutte le condizioni affinché in quello stabilimento si continuino a produrre lavatrici”, ha spiegato Rosario Rappa, segretario generale Fiom Napoli, in merito all’incontro con Marchiello. “Abbiamo accolto positivamente che alla disponibilità di 20 milioni di euro di incentivi dichiarati ieri dal presidente De Luca, l’assessore oggi abbia comunicato che la Regione è pronta a mettere a disposizione dei finanziamenti previsti per le realtà che si trovano, come in questo caso, all’interno delle Zone economiche speciali. Inoltre – ha continuato Rappa – l’assessore ha accolto la mia richiesta di un consiglio regionale monotematico sulla vertenza Whirlpool.
Oltre a produrre questi risultati, la mobilitazione di oggi ha evidenziato come i lavoratori non si sono fatti intimorire dal ricatto messo in campo dall’amministratore delegato La Morgia, con la minaccia di cessare le attività a partire dal primo di novembre – ha concluso il segretario -. Il nostro messaggio è chiaro: andremo avanti fino alla fine mettendo in campo tutte le iniziative possibili, che non si fermeranno soltanto a Napoli, per difendere lo stabilimento di via Argine. Stabilimento che è proprietà della Whirlpool ma che appartiene anche ai lavoratori e a chi lo ha finanziato, e dal quale non permetteremo che esca neanche uno spillo”.