Omicidio Luca Sacchi, fermati due sospetti. La fidanzata: “Droga non c’entra”

di Redazione

Fermati nella notte due giovani sospettati di essere responsabili dell’omicidio di Luca Sacchi, il personal trainer ferito a colpi di pistola mercoledì scorso davanti a un pub nel quartiere di Colli Albani e morto il giorno dopo in ospedale a Roma. I due, entrambi romani di 21 anni, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, uno che si era nascosto in un hotel a Tor Cervara, mentre l’altro è stato rintracciato in casa a Torpignattara, sono stati interrogati in Questura e poi condotti nel carcere di Regina Coeli. Devono rispondere delle accuse di omicidio volontario e rapina. Entrambi hanno dei precedenti, uno per spaccio di stupefacenti e l’altro per aggressione.

A sparare sarebbe stato Del Grosso. L’arma del delitto, presumibilmente una P38, non è ancora stata ritrovata. L’auto con cui si sono dati alla fuga è stata sequestrata. All’arresto dei due sospettati si è arrivati anche grazie a una serie di testimoni, che hanno fornito elementi determinanti per individuare e rintracciare i presunti autori dell’omicidio. A mettere gli investigatori sulle tracce dei sospettati è stata però anche la madre di uno dei due. “Temo sia stato mio figlio, forse è coinvolto nell’omicidio di Luca Sacchi” avrebbe detto la donna, che nella tarda serata di ieri è andata in un commissariato accompagnata dall’altro figlio per comunicare i suoi sospetti. Da lì sono poi scattate le indagini dei carabinieri, che con la polizia hanno poi bloccato i sospettati.

Intanto, secondo gli inquirenti dietro l’uccisione di Luca potrebbero esserci motivi legati alla droga. In un primo momento era sembrato che l’omicidio di Sacchi fosse stato scatenato dalla reazione del giovane ai due rapinatori, che avevano tentato di sottrarre lo zaino alla sua fidanzata, Anastasia Kylemnyk. Ma ora, dicono gli investigatori, emergono nuovi dettagli. Secondo una prima ricostruzione, pare che Luca e la fidanzata volessero acquistare stupefacenti, forse dell’hashish. I due ventenni avrebbero però notato che nello zainetto della donna c’erano molti soldi e si sarebbero quindi offerti di procurare la droga per poi tornare armati di pistola e rapinare la ragazza.

Alla reazione di Luca, i due gli hanno sparato, colpendolo alla testa. Il ragazzo è stato trasportato all’ospedale San Giovanni  in condizioni gravissime e sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Ma non ce l’ha fatta, il decesso è avvenuto intorno alle 13 di giovedì. I genitori hanno autorizzato l’espianto degli organi. Lievemente ferita anche la fidanzata.

L’ipotesi della compravendita di stupefacenti finita in tragedia viene smentita dalla fidanzata della vittima. “La droga non c’entra niente. Luca era lì per guardare il fratellino piccolo che si trovava nel pub”, sostiene Anastasia, sottolineando: “Luca non ha mai incontrato gli spacciatori. Non ho visto né sentito nulla. Ho sentito solo la voce di un ragazzo romano e giovane. Mi ha detto ‘dammi ‘sto zaino’ e Luca mi ha protetto come ha sempre fatto. L’ha messo a terra e forse per questo si sono spaventati”.

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