“Una cosa è certa, noi trasciniamo quella multinazionale in tribunale e chiederemo di rispettare i patti con lo Stato, perché quella multinazionale ha firmato un contratto con lo Stato e, se pensa di potersene andare, ha sbagliato governo. Per noi quella multinazionale ha firmato un contratto e deve rispettare l’obbligo di prendere 10.500 dipendenti”.
Lo dice il leader del M5S e ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, parlando della crisi dell’ex Ilva a margine di un’iniziativa a Casoria, in provincia di Napoli. “Parlare oggi del piano B significa dare oggi la migliore via d’uscita ad ArcelorMittal. – ha aggiunto – Deve sentire la pressione di tutti i cittadini e del sistema Italia”. E “chi parla dello scudo penale credo stia usando un pretesto, lo pensano anche gli italiani” ha proseguito Di Maio.
Intanto, il ministero del Lavoro ha “allo studio delle norme che presenteremo prossimi giorni” per garantire l’occupazione e consentire “la riqualificazione del personale anche nel caso di una riconversione aziendale” fa sapere il ministro per il Lavoro, Nunzia Catalfo, a ‘Sky Tg24’ sul caso della rescissione del contratto da parte di ArcelorMittal. “Sono allo studio più norme che vanno in questa direzione”.
Di Maio ha poi giudicato “inaccettabile” quanto portato avanti in queste ultime settimane dall’azienda, riferendo che il gruppo aveva detto di voler “andare in deroga sulle norme sicurezza lavoro: non volevano responsabilità su infortuni, io ho ribadito un secco ‘no’ e a quel punto si sono tirati indietro”. IN ALTO IL VIDEO