I consiglieri comunali Valerio Bertolino, Achille Cennami, Pasquale Marquez, Alessandro Pagliaro, Antonio Pagliaro e Giovanni Schiappa, con la presentazione di un atto di sindacato ispettivo sull’attività dell’Amministrazione comunale di Mondragone, chiedono i motivi o gli intendimenti della condotta della giunta del sindaco Virgilio Pacifico riguardo ad una questione che riguarda determinati aspetti della sua politica, avendo ad oggetto atti attinenti l’indirizzo politico dell’Amministrazione stessa, ovvero interpellano il primo cittadino circa la presenza incontrollata di stranieri comunitari in città legata a fenomeni di microcriminalità, mancanza del rispetto dell’obbligo scolastico, prostituzione minorile, consumo e spaccio di droga e bevande alcoliche, in un contesto caratterizzato dall’assenza di decoro, ordine, sistemazione e pulizia, scarsa cura del verde e programmazione qualitativamente insoddisfacente del servizio rifiuti.
“Il fenomeno legato alla presenza incontrollata degli stranieri – seppur comunitari – sul territorio è sensibilmente aumentato negli ultimi due anni (basti pensare che ad esempio soltanto i bulgari censiti all’anagrafe risultano essere più del 50% di due anni fa), talvolta favorendo episodi di vera e propria microcriminalità, stante un ormai consistente mancato rispetto dell’obbligo scolastico per i più piccoli. Detto fenomeno ha generato diverse ed incresciose vicende relative la prostituzione minorile e legate spesso allo spaccio ed al consumo di droga e di bevande alcoliche, con particolare riguardo alla zona lido ed al lungomare sud Camillo Federico”.
L’opposizione consiliare fa notare al Sindaco Pacifico che “la zona cittadina che va da via Pescara e via Savona, passando per via Salvatore Razzino e la rotonda della Domitiana all’altezza dei Palazzi Cirio, e si spinge fino a via Gabriele D’Annunzio e via Giosuè Carducci, ormai da troppo tempo si presenta in maniera indecorosa in merito all’ordine ed alla pulizia, anche e soprattutto per l’inspiegabile arresto della procedura di affidamento delle aree verdi denominate Melvin Jones (a valle della Domitiana) e Oasi Park (a monte della Domitiana) per la mancata apertura delle buste di offerta da oltre due anni, nonché delle scellerate scelte in ordine alla realizzazione della passerella rialzata ed alle piste di raccordo ciclopedonali, oltre che alla stessa rotonda”.
I consiglieri comunali di minoranza tengono ad evidenziare che “uno dei luoghi simbolo del degrado è purtroppo diventato il parco comunemente denominato Carducci, raggiungibile appunto dalla medesima strada, nonché da via Dante Alighieri, via Raffaele Viviani e la vicina via Giacomo Leopardi, e che lo stesso necessitava già da un paio di anni di una puntuale bonifica delle siringhe e delle bottiglie, di una significativa potatura di tutti gli alberi ivi insistenti a confine con ognuna delle abitazioni presenti, di un costante diserbo con rimozione immediata dal posto del fogliame e di una massiccia raccolta dei rifiuti dai fossi laterali, di un continuo svuotamento dei raccoglitori di rifiuti, oltre che la chiusura perimetrale dell’area onde sistemare le panchine ed i giochi per i bambini, ripristinare l’irrigazione ed il sistema di videosorveglianza”.
Bertolino, Cennami, Marquez, Alessandro ed Antonio Pagliaro e Schiappa, senza mezzi termini, affermano che “è totalmente assente lo spazzamento dell’intera area e delle strade viciniore, non è effettuato il porta a porta dei rifiuti – in particolare in via Leopardi ed in via Alighieri – ammassando gli stessi unicamente in determinati posti, si riscontra il ricorrente mancato rispetto del calendario dei rifiuti fuori diversi immobili dell’intera zona, nonché il mancato svuotamento dei cestini risultanti stracolmi di immondizia”.
I consiglieri di opposizione chiedono al sindaco Virgilio Pacifico “di poter conoscere il perché dell’incomprensibile ritardo in tale azione amministrativa dinanzi a formali promesse pubbliche relativamente ad ognuna delle suddette questioni, non ultime quelle ai cittadini e residenti – bambini ed adulti – del suddetto parco Carducci, che si sarebbero dovute realizzare con modalità operative e tempi ragionevoli, differenti da quelli che invece si stanno utilizzando e che non hanno ancora affrontato seriamente la vicenda con la giusta determinazione e l’interesse che merita, soprattutto per l’impatto sociale della stessa”.