I carabinieri del nucleo investigativo di Vibo Valentia della compagnia di Tropea hanno tratto in arresto Giuseppe Salvatore Mancuso, 33 anni, figlio del boss Pantaleone, alias “l’ingegnere”, e fratello del pentito Emanuele. L’uomo si era allontanato insieme al padre nel 2018 dopo la collaborazione del fratello con la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Il blitz è scattato questa notte a Zaccanopoli, piccolo centro del Vibonese, nell’abitazione di un insospettabile. Mancuso era armato di pistola, che teneva a portata di mano, e di un fucile di precisione che poteva colpire anche con anche da oltre un chilometro di distanza, e dotato di ottiche particolari.
Nel corso dei controlli è stato anche rinvenuto un passamontagna che fa pensare agli investigatori che fosse in previsione la commissione di un omicidio. Trovati e posti sotto sequestro anche telefonini, pistole, munizioni e altro materiale per la manutenzione delle armi. All’interno dell’abitazione dove è stato trovato Mancuso c’era anche un ragazzo di 19 anni, padrone di casa, e una donna straniera che stava insieme a loro.
Il procuratore Nicola Gratteri ha parlato della pericolosità del soggetto e della circostanza che siano state rinvenuti “una pistola, che l’indagato teneva a portata di mano, un fucile di precisione che poteva colpire anche ad oltre un chilometro di distanza e dotato di ottiche particolari, un passamontagna il che ci fa pensare che stesse preparandosi per commettere un omicidio”. Gratteri ha poi rivolto un ringraziamento ai carabinieri “per aver dimostrato ancora una volta professionalità elevata sul piano investigativo e ai colleghi De Bernardo, Frustaci e Mancuso che sono i punti di riferimento di questo territorio”. IN ALTO IL VIDEO