Mondragone (Caserta) – Ormai la realtà supera di gran lunga la fantasia e la satira di professione non riesce più a stare al passo dei politici per caso e delle loro comiche quotidiane. Subire per l’ennesima volta la tiritera del ‘grazie a … abbiamo ottenuto soldi, soldi, soldi’, con tanto di manifesti affissi per la città e dirette facebook, si può sopportare soltanto pensando ad una riedizione casereccia della performance del ‘mitico’ Cetto La Qualunque, quello del: ‘Cchiú pilu pe’ tutti’. Gli abbiamo detto e ridetto che sono quasi sempre soldi dovuti, che sono soldi dei cittadini, che già nel passato abbiamo avuto a che fare con le ‘filiere istituzionali’ e le ‘sinergie’.
Gli abbiamo ricordato che da Camillo Federico, passando per i fratelli Stefanelli, per Franco Papa, Mario Landolfi e Daniela Nugnes, tutti si sono sempre dati da fare per fare arrivare soldi. Gli abbiamo ricordato che Mondragone e anche tutti gli altri comuni del comprensorio hanno, quindi, sempre avuto risorse statali, regionali e provinciali per opere pubbliche, progetti, iniziative e servizi. Succede da sempre e dappertutto. Lui fa – più o meno (più meno che più) – ciò che altri hanno già fatto nel passato. Gli abbiamo detto e ridetto che pur avendo avuto nel tempo, come propagandavano i suddetti, un pacco di soldi, la città ed il territorio non hanno purtroppo registrato significativi miglioramenti sul fronte dello sviluppo, della tutela, dell’occupazione, dei servizi e della qualità della vita. A dimostrazione che ci vuole ben altro!
Lo abbiamo sollecitato a dirci, non già qual sia la sua idea di città o il suo progetto di sviluppo socio-economico (che vada un po’ più in là delle prossime scadenze elettorali), ma semplicemente come voglia gestire il Palazzetto dello Sport o il Campo Sportivo, per stare soltanto su due delle strutture per le quali si attribuisce qualche discutibile merito. In fondo, gli abbiamo chiesto due cosucce, semplici e perfino di ruotine per tanti comuni. Gli abbiamo rinfacciato l’incapacità di far funzionare – per esempio – il Palazzetto dello Sport, che dopo le Universiadi è ritornato ad essere chiuso. Non abbiamo mai preteso di voler vivere nell’Eden, ma soltanto di non avere più discariche per strada e monnezza ad ogni angolo di città. E abbiamo sollecitato drastici interventi per sconfiggere l’abbandono dei rifiuti. Non abbiamo, quindi, rivendicato la riforma del servizio, che oggettivamente non è alla sua portata, ma soltanto una piccola cosa, che in altri comuni, anche vicino a noi, fanno normalmente.
E potremmo continuare all’infinito con gli esempi (come per altro facciamo settimanalmente). Ma, ‘il nostro’, essendo privo di idee ed incapace di qualsiasi soluzione ed azione di governo, forse perché improvvisamente – e a sua insaputa – catapultato su un palcoscenico politico senza essere a ciò attrezzato e troppo più ‘grande’ di lui, tace e si dimena alla ricerca della lista perduta e con il timore di non ripetere la botta di c. del passato. Ma la città non può restare appesa al destino di uno che è ormai a pieno titolo in quello che Isaia Sales chiama ‘il partito degli occasionisti’, non può continuare a morire per salvare la sua poltrona. Ci domandiamo – sempre più avviliti – come facciano i primi firmatari del tradito Patto Civico a non vergognarsi almeno un po’ per continuare ad essere complici di questa brutta storia.
L’Ambc, che ha continuato in questi anni – e nonostante tutti e tutto – a essere coerente e a fare politica pulita, esponendosi, contrastando e facendo critiche costruttive e proposte fattive, è, tuttavia, ben conscia che la strada del cambiamento è lunga ed è consapevole, soprattutto, che va continuamente ricordato ai cittadini elettori che quando Cetto La Qualunque (l’originale) dice: ‘Si vergogni. Io sono il sindaco. Lei e la magistratura bastasa non riuscirete a sovvertire il risultato democratico delle elezioni!’, sta solo dicendo una sacrosanta verità. Il ‘nostro Cetto’ non è un ‘politico’ in particolare. Il ‘nostro Cetto’ è l’attuale modo di ‘fare politica’ a livello locale, è la degenerazione del nostro sistema politico territoriale, scivolato verso il qualunquismo, l’affarismo, l’arrivismo, l’ignoranza e il cinismo.
AMBC – Associazione Mondragone Bene Comune