Aversa (Caserta) – Lo stadio comunale normanno viene assegnato, a seguito di gara, ad una società casertana (unica partecipante) per i prossimi nove anni e scoppia la polemica politica con pareri diversi anche all’interno della stessa maggioranza. «Per me – afferma il presidente della commissione consiliare Sport e Cultura Paolo Santulli, del Pd – è una sconfitta politica non aver provato a raggiungere un accordo con la società locale per la gestione dello Stadio». «Certo, – continua l’ex parlamentare – è stato fatto un bando, nel quale è stata anche prevista la garanzia che il Gestore dovrà riservare alla squadra locale di disputare, volendo, le gare del campionato 2019/2020, ovviamente previo pagamento della relativa tariffa. Il problema, però, è di altra natura. Una società aversana che ha la disponibilità dello Stadio, organizza il vivaio, l’attività giovanile per i ragazzi di Aversa, corroborando la loro crescita e formazione, con tutte le opportunità collegate».
Da queste premesse la stoccata: «Credo che un assessore “politico” sarebbe riuscito a coniugare gli obblighi dell’Ente, nella direzione dei servizi da offrire ai cittadini con le necessità di bilancio. In ogni caso l’occasione è persa e rispetto a questo ritengo che abbiano inciso tutte le polemiche che ci sono state». Santulli si riferisce alle accuse con rilevanza penale lanciate dalla dirigenza del Real Agro Aversano, e conclude: «La cosa non mi è chiara, mi auguro che la magistratura stia verificando tutto quello che è stato riportato dalla stampa. Non sono convinto che i 20mila euro di canone annuali o le clausole e i costi di gestione abbiano spaventato i dirigenti aversani».
Sulla stessa scia l’ex assessore Michele Galluccio, della Lega, che afferma: «La politica fa delle scelte che non guardano solo al guadagno. Cedere per nove anni lo stadio a terzi, significa che il Real Agro Aversano non sarà mai di Aversa anche se arriverà in serie superiori. E’ la scelta iniziale ad essere sbagliata. Si poteva fare la stessa scelta del Palazzetto. Il comune di Napoli mai si sognerebbe di fare la stessa scelta mettendo a gara l’utilizzo del San Paolo». Ancora dall’opposizione Giovanni Innocenti: «Sicuramente la tifoseria non è contenta di questa situazione, soprattutto alla luce delle ottime performance che sta avendo la squadra che rappresenta la nostra città, parimenti per una società che appunto sta investendo e crede in un progetto aversano non è una bella notizia. Sicuramente avrei desiderato e auspicato un iter ed una risoluzione diversa».
«L’amministrazione – ha dichiarato da parte sua Pasquale Fiorenzano di Italia Viva – ha pensato ad un bando per la gestione dello stadio innanzitutto per ovviare ai canoni elevati per l’utilizzo stabiliti dal Commissario e soprattutto perché non potevamo correre il rischio di ritrovarci uno stadio nelle condizioni in cui era ante lavori delle Universiadi. Un bando trasparente, con un prezzo di base d’asta frutto di valutazioni economiche e non discrezionali. Per fortuna c’è stata un’offerta. Chi ha formulato l’offerta non è una squadra ma un Ente di educazione sportiva, affiliato al Coni e che ci auguriamo possa avere una gestione virtuosa dell’impianto. In merito al Real Aversa. Ne sono il primo tifoso. Mi reco allo stadio e a dispetto di altri personaggi politici lo faccio pagando il biglietto per sostenere la squadra. Mi dispiace che il Real Aversa non abbia partecipato, ma il mio augurio è che nel caso fosse confermata la concessione e gestione alla Opes Caserta si possa trovare il modo per riportare la squadra a giocare al Bisceglia. Sarebbe per noi una vittoria doppia».