Fiducia, coesione e senso civico per un’Italia che è decisamente migliore di come molti la dipingono. Sergio Mattarella, nel quinto discorso di fine anno del suo settennato, sprona il Paese a guardare avanti. Dalla sala Tofanelli del Quirinale, chiede ai cittadini di ritrovare civismo e alla politica di assicurarsi in maniera responsabile del buon funzionamento delle istituzioni al fine di ridurre i divari e di tenere viva la speranza. “Si avvia a conclusione un decennio impegnativo, contrassegnato da una lunga crisi economica e da mutamenti tanto veloci quanto impetuosi. In questo tempo sono cambiate molte cose attorno a noi”, ha detto il presidente Sergio Mattarella nel discorso di fine anno. “Si tratta di un’occasione per pensare al domani. Senza trascurare il presente e i suoi problemi, ma rendendosi conto che il futuro è già cominciato”, ha aggiunto.
“In particolar modo – ha continuato – è necessario ridurre il divario che sta ulteriormente crescendo tra Nord e Sud d’Italia. A subirne le conseguenze non sono soltanto le comunità meridionali ma l’intero Paese, frenato nelle sue potenzialità di sviluppo. Naturalmente per promuovere fiducia, è decisivo il buon funzionamento delle pubbliche istituzioni che devono alimentarla – ha sottolineato Mattarella -, favorendo coesione sociale. Questo è possibile assicurando decisioni adeguate, efficaci e tempestive sui temi della vita concreta dei cittadini. La democrazia si rafforza se le istituzioni tengono viva una ragionevole speranza”. “È importante anche sviluppare, sempre di più, una cultura della responsabilità che riguarda tutti: dalle formazioni politiche, ai singoli cittadini, alle imprese, alle formazioni intermedie, alle associazioni raccolte intorno a interessi e a valori. La cultura della responsabilità – ha aggiunto – costituisce il più forte presidio di libertà e di difesa dei principi, su cui si fonda la Repubblica. Questo comune sentire della società – quando si esprime – si riflette sulle istituzioni per infondervi costantemente un autentico spirito repubblicano”.
“All’estero c’è grande apertura verso di noi” – “E’ significativo che, nell’anno che si chiude, abbiamo celebrato Leonardo da Vinci e, nell’anno che si apre, celebreremo Raffaello. E subito dopo renderemo omaggio a Dante Alighieri”, ha dichiarato il presidente Mattarella esemplificando la ricchezza delle celebrazioni italiane. “Incontro sovente Capi di Stato, qui in Italia o all’estero. Registro ovunque – ha continuato – una grande apertura verso di noi, un forte desiderio di collaborazione. Simpatia nei confronti del nostro popolo. Non soltanto per il richiamo della sua arte e dei paesaggi, per la sua creatività e per il suo stile di vita; ma anche per la sua politica di pace, per la ricerca e la capacità italiana di dialogo nel rispetto reciproco”.
“Indispensabile la difesa dell’ambiente” – Il presidente della Repubblica parla anche di cambiamento climatico. “Le scelte ambientali non sono soltanto una indispensabile difesa della natura nell’interesse delle generazioni future ma rappresentano anche un’opportunità importante di sviluppo, di creazione di posti di lavoro, di connessione tra la ricerca scientifica e l’industria”, ha spiegato il capo dello Stato. “Torniamo con il pensiero alle popolazioni delle città minacciate, come Venezia – ha evidenziato -, dei territori colpiti dai sismi o dalle alluvioni, delle aree inquinate, per sottolineare come il tema della tutela dell’ambiente sia fondamentale per il nostro Paese”.
“Investire sui giovani” – “Ogni società – ha poi osservato – ha sempre bisogno dei giovani. Se possibile ancor di più oggi che la durata della vita è cresciuta e gli equilibri demografici si sono spostati verso l’età più avanzata”. “Questa nuova condizione impone di predisporre nei confronti degli anziani – parte preziosa della società – maggiori cure e attenzioni. Occorre, al tempo stesso, investire molto sui giovani”. Ai giovani, ha proseguito, “diamo fiducia, anche per evitare l’esodo verso l’estero. Diamo loro occasioni di lavoro correttamente retribuito. Favoriamo il formarsi di nuove famiglie”.
“Sostenere le famiglie su cui gravano gli squilibri sociali” – “Dobbiamo riporre fiducia nelle famiglie italiane. Su di esse grava il peso maggiore degli squilibri sociali. Hanno affrontato i momenti più duri, superandoli. Spesso con sacrificio”, ha poi aggiunto. Per Mattarella “fornire sostegno alle famiglie vuol dire fare in modo che possano realizzare i loro progetti di vita. E che i loro valori – il dialogo, il dono di sé, l’aiuto reciproco – si diffondano nell’intera società rafforzandone il senso civico. E’ una virtù da coltivare insieme, quella del civismo, del rispetto delle esigenze degli altri, del rispetto della cosa pubblica”.
“Civismo è una virtù da coltivare insieme” – Per il capo dello Stato il civismo è una delle più importanti virtù da coltivare in una società, insieme “al rispetto delle esigenze degli altri, al rispetto della cosa pubblica. Argina aggressività, prepotenze, meschinità, lacerazioni delle regole della convivenza”.
“Il rispetto serve anche sui social” – Mattarella non dimentica il mondo virtuale: “Senso civico e senso della misura devono appartenere anche a chi frequenta il mondo dei social, occasione per ampliare le conoscenze, poter dialogare con tanti per esprimere le proprie idee e ascoltare, con attenzione e rispetto, quelle degli altri”, ha evidenziato.
“L’Italia è quella dell’altruismo e del dovere” – “Due mesi fa vicino Alessandria, tre Vigili del Fuoco sono rimasti vittime dell’esplosione di una cascina, provocata per truffare l’assicurazione. Nel ricordare – per loro e per tutte le vittime del dovere – che il dolore dei familiari, dei colleghi, di tutto il Paese non può estinguersi, vorrei sottolineare che quell’evento sembra offrire degli italiani due diverse immagini che si confrontano: l’una nobile, l’altra che non voglio neppure definire – ha poi affermato Mattarella -. Ma l’Italia vera è una sola: è quella dell’altruismo e del dovere. L’altra non appartiene alla nostra storia e al sentimento profondo della nostra gente”. “Quella autentica è l’Italia del sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini. Nell’incendio del suo municipio ha atteso che si mettessero in salvo tutti i dipendenti, uscendone per ultimo. Sacrificando così la propria vita”.
“Senza diritto alla differenza si perde il privilegio della libertà” – “Un’associazione di disabili mi ha donato per Natale una sedia – ha raccontato il presidente -. Molto semplice ma che conserverò con cura perché reca questa scritta: ‘Quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi’. Esprime appieno il vero senso della convivenza”. “Il mosaico che compone la società italiana ha tante tessere preziose. Penso – tra le altre – al mondo delle nostre università, ai centri di ricerca, alle prestigiose istituzioni della cultura. Ho conosciuto e apprezzato in tante occasioni l’attività che si svolge in questa costellazione di luoghi del pensiero, dell’innovazione, della scienza. Si tratta di un patrimonio inestimabile di idee e di energie per costruire il futuro. E’ essenziale che sia disponibile per tutti”, ha ribadito il capo dello Stato. “Un ruolo fondamentale è assegnato ai media e in particolare al nostro servizio pubblico – ha detto -. Abbiamo bisogno di preparazione e di competenze. Ogni tanto si vede affiorare, invece, la tendenza a prender posizione ancor prima di informarsi”.
Il saluto al Papa – “Un saluto particolarmente grato e sentito rivolgo a Papa Francesco, Vescovo di Roma, che esercita il suo alto magistero con saggezza e coraggio e che mostra ogni giorno di amare il nostro Paese, a partire da coloro che versano in condizioni di bisogno e da chi, praticando solidarietà, reca beneficio all’intera comunità civile”, ha rimarcato. Il presidente, concludendo il suo intervento, cita l’astronauta Luca Parmitano affermando: “La speranza consiste nella possibilità di avere sempre qualcosa da raggiungere. E’ questo l’augurio che rivolgo a tutti voi. Buon 2020”.