Serafina Scialò, l’ex di Umberto Tozzi trovata morta in casa: “Mi lasciò sul lastrisco ma l’ho perdonata”

di Redazione

“Ho perdonato Serafina per il male che ha fatto a me e a nostro figlio”. A parlare al Corriere della Sera è Umberto Tozzi, all’indomani della morte dell’ex compagna Serafina Scialò, 63 anni, originaria di Catanzaro, trovata morta nella sua abitazione a Udine. La notizia della scomparsa è arrivata domenica 19 gennaio dopo che la donna, che si occupava delle pulizie in una scuola, aveva fatto perdere le tracce da qualche giorno, anche sul luogo di lavoro.

“Voglio solo precisare che non mi sono mai sposato con la Scialò. Avrei potuto mandarla in galera per i soldi di cui si è appropriata. A suo tempo le avevo firmato due assegni in bianco per pagare dei fornitori. Lei li mandò all’incasso: uno era di 100 milioni, l’altro di 350 milioni di lire. Il giudice […] era pronto a spedirla in galera con tre capi di imputazione fra cui truffa e appropriazione indebita. Ma anche se mi aveva lasciato sul lastrico io rinunciai all’azione penale: era la madre di mio figlio”.

Umberto Tozzi e Serafina Scialò si erano conosciuti negli anni ‘70 e dalla loro relazione, nel 1983, era nato il figlio Nicola Armando. Fu la musa di grandi successi scritti dall’artista torinese, come “Gloria” e “Ti amo” e cantò anche insieme a lui il brano “Tre buone ragioni”. Poi la crisi, la separazione e l’anonimato. La Scialò, che viveva a Udine in via Dormisch, si rifiutò sistematicamente di far incontrare il padre e il figlio Nicola Armando come stabilito in sede di giudizio. Tozzi confidava agli amici che la sua ex compagna aveva fatto una specie di “lavaggio del cervello” al figlio con una sistematica opera di demolizione della figura paterna. Il cantautore e il figlio si sono riavvicinati poi nel 2011, a margine di un concerto. Ma per anni ha cantato col dolore nel cuore che solo la nuova storia con la moglie Monica Michelotto, da cui ha avuto un altro figlio, era riuscita a mitigare.

Scialò viveva in solitudine: pochi amici, incontri in famiglia rari, rapporti conflittuali. E’ stata trovata morta nella sua casa a Udine. Il decesso è avvenuto per cause naturali qualche giorno prima del ritrovamento. Era da Natale che era chiusa nel suo appartamento. Faceva la collaboratrice scolastica presso l’istituto Educandato “Uccellis” di Udine. Sono stati proprio i colleghi della scuola a lanciare l’allarme quando il 7 gennaio non si è presentata e non ha avvisato. “Diverse settimane fa c’era stata un’altra assenza per malattia – ricorda la preside dell’Uccellis, Anna Maria Zilli – e in quell’occasione i colleghi erano andati a trovarla, anche per aiutarla nelle incombenze domestiche e per farle la spesa. Era benvoluta e in ottimi rapporti con tutti”.

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