Mondragone (Caserta) – Da tempo l’AMBC cerca risposte sul perché non sia stato realizzato il Centro Servizi Turistici presso la porzione di palazzo comprata dagli eredi Tarcagnota, con il serio rischio che sia stato consumato il grave reato di distrazione di fondi pubblici e con l’amara constatazione che un progetto utile per lo sviluppo del turismo della riviera domiziana sia stato buttato nel cestino. Speravamo di trovare al nostro fianco in tale battaglia il consigliere regionale Giovanni Zannini. Ma non è stato così, purtroppo.
E’ solo grazie al Consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli che abbiamo avuto la possibilità di far arrivare l’inquietante questione sul tavolo del Governatore. Borrelli ha interrogato De Luca per sapere: <Se sia a conoscenza che -contravvenendo a quanto approvato dalla regione Campania – il comune di Mondragone non abbia mai realizzato il previsto Centro Servizi Turistici per il quale aveva ricevuto i fondi Por e quali controlli abbia effettuato a tal proposito l’Autorità di Gestione del Por Campania; quali immediati e stringenti controlli voglia mettere in essere per verificare come siano stati spesi dal Comune di Mondragone i finanziamenti Por ricevuti dalla regione Campania per il Cst da allocare presso il Palazzo Tarcagnota di Mondragone; quali iniziative intenda adottare, in considerazione del fatto che il finanziamento in questione era stato autorizzato ed erogato in quanto l’intervento denominato “Recupero funzionale del Palazzo Storico Tarcagnota per allocazione del Cst-Centro Servizi Turistici” era risultato conforme con l’Obiettivo Operativo 1.11 e con i criteri di selezione delle operazioni del Por Campania Fesr 2007/2013, approvati con Dgr n. 879/2008 e s.m.i. e che, di conseguenza, l’assenza del Cst fa venir meno le conformità alla base dei finanziamenti concessi; se intenda provvedere affinché il comune di Mondragone provveda ad implementare con la massima urgenza il Cst presso il palazzo Tarcagnota, attuando tutte le azioni previste dal progetto approvato, diffidandolo formalmente ad adempiere entro e non oltre un tempo prestabilito e, in caso di diniego e/o di mancato adempimento, intimare la restituzione immediata di tutto il finanziamento ricevuto; quali iniziative si intendano avviare nei confronti dei responsabili comunali per il mancato rispetto degli obblighi assunti, nonché nei confronti degli uffici regionali preposti all’attività di vigilanza per il mancato controllo>.
Le prime risposte regionali sono arrivate ed hanno confermato che i lavori sono stati ultimati – sulla base della certificazione comunale – in data 11 febbraio 2016 e che il comune di Mondragone ha ricevuto dalla regione Campania 1.476.609,30 euro di fondi comunitari esclusivamente finalizzati al Centro Servizi Turistici. Eppure, dal febbraio 2016 ad oggi i lavori presso l’immobile sono continuati, a dimostrazione che non erano affatto terminati e, soprattutto, del Cst fino ad oggi non v’è traccia alcuna. La regione, grazie all’intervento del leader dei Verdi Borrelli, ci fa sapere anche che chiederà chiarimenti al comune e che attiverà la Struttura di Missione per i controlli in loco, al fine di verificare l’effettiva chiusura dei lavori e la funzionalità dell’opera in coerenza con le finalità gestionali previste nel progetto. L’Ambc insisterà affinché la Struttura di Missione per i controlli faccia quanto deve e lo faccia il prima possibile. La regione ha avuto modo anche di ricordare che in data 25 febbraio 2015 è stata sottoscritta apposita convenzione tra la regione Campania e il comune di Mondragone nella persona del Sindaco, con la quale il beneficiario si obbliga, tra l’altro, a garantire “la stabilità dell’operazione a norma dell’art. 57 del Reg. CE n. 1083/2006”.
Per questo ci aspettiamo una pubblica presa di posizione anche da parte dell’ex sindaco Giovanni Schiappa. Per l’espansione del Museo (sempre più usato come il prezzemolino presente in ogni minestra) Pacifico & Co avevano deciso di utilizzare quella porzione di palazzo comprata dagli eredi Tarcagnota destinata al Cst che non c’è e diventata nel frattempo illegittimamente -e per metterci disperatamente una pezza- un Centro Culturale facebook.com/Centro-Culturale-Palazzo-Tarcagnota-176622142980057. Poi, con un repentino cambio di programma, dopo essere stati anche improvvidamente autorizzati, hanno deciso di usare il Palazzo Ducale. Ovviamente anche questa scelta rappresenta l’ennesimo pasticcio e si rivelerà l’ennesimo spreco di un bene pubblico. A chi di fronte a queste storie di mala amministrazione preferisce mettere la testa sotto la sabbia vorremmo far presente che è facile tirarla fuori quando arrivano soldi pubblici, che è comodo intestarsi l’arrivo di questi soldi pubblici – comunitari, nazionali o regionali che siano- come se fossero usciti dalle proprie tasche e che -in assenza di corretta informazione – si ha <gioco facile> a far passare <per grazia ricevuta> l’arrivo di quei soldi pubblici, quando altro non sono, invece, che soldi dovuti e conseguenti a decisioni di carattere generale.
Più difficile è metterci la faccia per capire come siano stati spesi quei soldi, che fine abbiano fatto, se siano stati sperperati o meno, a chi abbiano portato benefici e quale progresso abbiano apportato alla collettività. Chi, come il leader regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, non ama <giocare facile> e continua a mettere la propria faccia a sostegno di battaglie per la legalità, per la corretta amministrazione e per la buona politica ha tutta la nostra stima poiché riscatta in qualche modo il ruolo e le funzioni di consigliere regionale, di recente alquanto compromessi.
inviato da AMBC – Associazione Mondragone Bene Comune