Aversa (Caserta) – “Mi fa piacere che l’amica e consigliera Elena Caterino si ricordi del mio continuo e meticoloso impegno volto a favore delle politiche ambientali da ambientalista convinto. Pertanto, il primo che immagina una città pulita e a misura d’uomo è il sottoscritto”. Così esordisce l’ex consigliere Francesco Di Virgilio che, ieri, ha ingaggiato un botta e risposta con la consigliera Elena Caterino del Pd, presidente della Commissione Ambiente, in merito all’ordinanza del sindaco Alfonso Golia che, a fronte dell’allarme polveri sottili lanciato dall’Arpac, ha disposto un ciclo di domeniche ecologiche e di stop alla circolazione di auto con motori da euro 1 a euro 3 durante la settimana.
“Devo purtroppo constatare – afferma Di Virgilio – che Elena, nonostante l’esperienza, pecchi ancora in intemperanza e frettolosità, tanto da renderla poco lucida nel redigere la sua nota in risposta ad un mio precedente intervento, nel quale non viene mai chiamata in causa, tantomeno citata, denotando, ahimè, ancora una leggera immaturità politica. Tengo a precisare che le mie perplessità non sono nel modo più assoluto rivolte ai consiglieri della Commissione Ambiente, composta da altrettanti amici e persone qualificate come Gianluca Golia e Olga Diana, giusto per citarne qualcuno. Pertanto, per ragioni di educazione e di galanteria proverò a spiegare nuovamente e meglio che il mio dissenso è rivolto ad alcuni provvedimenti richiamati nella citata ordinanza che mette a rischio l’economia cittadina, nonché la vita quotidiana di tutti gli aversani e di chi ad Aversa viene per lavoro, affetti, commissioni o svago”.
“Pur apprezzando l’iniziativa delle domeniche ecologiche, peraltro deliberate anche dalla precedente amministrazione all’unanimità in Consiglio comunale – spiega Di Virgilio, ex delegato al verde pubblico della precedente amministrazione De Cristofaro – le modalità adottate, rischiano seriamente di mettere in ginocchio un’intera città dalla sera alla mattina perché prive di ogni tipo di organizzazione, programmazione e valutazione. In una settimana l’amministrazione deve mettere a disposizione dei cittadini, e di chi ad Aversa ci lavora, tutti gli strumenti per far fronte a questa improvvisa e drastica decisione. Autobus e navette elettriche che coprano il territorio cittadino in lungo e in largo e con una continuità di orari tale da non creare disagio. Deve, inoltre, mettere tutti nelle condizioni di poter lavorare anche nei giorni e negli orari di chiusura della città. Deve creare parcheggi a sostegno della mobilità pubblica. Deve rimuovere i cumuli di spazzatura dalle strade per evitare che le passeggiate ecologiche imposte siano un precorso ad ostacoli tra un sacchetto di munnezza e un ratto giulivo. Deve far ripartire il servizio di bike sharing. Deve mettere in sicurezza il manto stradale, per l’utilizzo in sicurezza delle biciclette vista l’assenza di piste ciclabili. Deve ripristinare la segnaletica orizzontale e verticale e, soprattutto, deve ampliare il corpo di polizia municipale che altrimenti non potranno garantire i controlli previsti”.
“Se in una settimana riesce a fare – sostiene Di Virgilio – questo allora l’ordinanza ha un senso. Altrimenti no! Si devono creare prima i presupposti e dopo si interviene e non viceversa. I cittadini aversani sono troppo intelligenti per capire che queste misure non serviranno ad abbattere il livello di polveri sottili nell’aria di Aversa. Sappiamo bene che certi valori sono dovuti a ben altri fattori. Consiglio di rivedere bene i dati della centralina di via Corcioni. Per maggiori dettagli l’amica Elena potrà rileggere meglio un mio dettagliato intervento in Consiglio comunale di qualche tempo fa”.