SANTARPINO. Nella serata di lunedì, il responsabile del Partito Democratico di SantArpino, Elpidio Del Prete, è stato ascoltato dalla commissione di garanzia della direzione provinciale del Pd, presieduta dall’avvocato Carlo Marino, …
…in ordine al ricorso presentato contro il tesseramento per l’anno 2011 nella cittadina atellana, ritenuto dagli organi del coordinamento locale non valido. Del Prete, accompagnato dal consigliere comunale Adele D’Angelo, prima di iniziare l’audizione ha consegnato una sintetica ed articolata memoria aggiuntiva ed integrativa al ricorso, richiamando l’attenzione della commissione sulle modalità di convocazione del tesseramento, con una procedura ritenuta del tutto inusuale, scavalcando – ha sottolineato Del Prete – i legittimi organi e impegnando nell’operazione due presunti democratici in maggioranza con il centrodestra a guida di Eugenio Di Santo, Domenico Cammisa e Salvatore Lettera, nei confronti dei quali pende ricorso per l’espulsione dal Pd.
L’audizione ha poi spiegato Del Prete mi ha consentito di chiarire in modo lucido, preciso e puntuale la storia di questa assurda vicenda. Ho risposto dettagliatamente ad ogni domanda, correggendo anche qualche imprecisa richiesta sicuramente dovuta a cattiva informazione. Ho ricordato la nostra opera di mediazione messa in atto fin dal lontano 2008 e che, purtroppo, non fu mai presa in considerazione. Sono pienamente soddisfatto di come è andata l’audizione, durata più di un’ora,e sono certo che la commissione opererà la scelta più ovvia e logica e soprattutto quella giusta. Come sono certo che il segretario provinciale Dario Abbate, al quale mi legano antichi vincoli di militanza, comprenderà chi sono a SantArpino i democratici per scelta, convinzione e passione e chi idemocratici per opportunismo e per sete di potere, pronti a vendersi il partito per un posto in giunta con il centrodestra.
Il consigliere Adele D’Angelo, che, su sua richiesta, è stata ascoltata dalla commissione, ha voluto rimarcare come in tutta questa kafkiana vicenda, il Partito Democratico, che riceve oltre il 46% dei consensi alle elezioni amministrative, si vede stranamente e incomprensibilmente osteggiato dai vertici provinciali, i quali sembrano dare credito a due consiglieri comunali presunti democratici e alleati organici di una maggioranza di centrodestra, che allo stato si regge grazie ai loro voti.