Tribunale Napoli Nord, coronavirus: le richieste della Camera Civile di Aversa

di Nicola Rosselli

Una richiesta pressante di maggiori precauzioni nelle aule giudiziarie del circondario di Napoli Nord a cause del Coronavirus giunge dalla Camera Civile di Aversa. Il presidente e il segretario, gli avvocati Carlo Maria Palmiero e Roberto Boccagna, hanno inviato una dettagliata nota a: presidente del Tribunale facente funzioni Marcello Sinisi, procuratore della Repubblica Francesco Greco, dirigente amministrativo del Tribunale Fabio Iappelli, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord Gianfranco Mallardo, avendo ad oggetto “misure atte a contenere il contagio del Coronavirus”.

“La Camera civile di Aversa, operante presso il Tribunale di Napoli Nord, aderente all’unione nazionale delle camere civili,  – si legge nella nota – facendosi interprete delle preoccupazioni di tutti i colleghi civilisti, pur apprezzando i provvedimenti assunti nel verbale del 3 marzo 2020, a firma del presidente del Tribunale, del procuratore della Repubblica, del cancelliere dirigente e del presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, attestanti la relativa disponibilità e impegno a compiere quanto in proprio potere per prevenire la diffusione del Virus “Covid19”, volendo contribuire all’adozione delle migliori soluzioni possibili, chiede: 1) che siano preventivamente fissati, entro il giovedì della settimana precedente, gli orari di trattazione dei singoli procedimenti, anche collegiali, da trattarsi la settimana seguente, disponendo automaticamente la comunicazione agli avvocati costituiti mediante PCT; 2) che vi sia il rispetto dell’orario previsto per l’inizio dell’udienza, condizione imprescindibile per qualsiasi regolare andamento delle attività, riservandosi di segnalare al Presidente del Tribunale ogni eventuale violazione, chiedendo l’adozione del rinvio generalizzato d’ufficio ove l’inizio dell’udienza superi di 30 minuti l’orario fissato”.

Inoltre, chiede: 3) che i nuovi rinvii siano operati con orario specifico di trattazione, possibilmente non inferiore a 10 minuti tra le cause, prevedendosi la possibilità che l’udienza possa protrarsi anche nel pomeriggio, riservando alla tarda mattinata o al pomeriggio le attività istruttorie e/o la trattazione delle cause relative a procedimenti cautelari o di urgenza, che richiedono maggiore tempo di svolgimento. Nell’ipotesi di assenza di una parte, recuperare la trattazione entro l’ora successiva; 4) di imporre l’uso di note diritto pratico ai fini della celere verbalizzazione; 5) che all’udienza collegiale, specie in materia di famiglia, accedano solo le parti interessate alla singola causa in trattazione, sempre nel rispetto del calendario orario prefissato; 6) che sia consentito in aula l’accesso dei Praticanti Avvocato; 7) che siano fissati orari specifici specialmente per la volontaria giurisdizione, per evitare che i soggetti sottoposti alla stessa siano costretti a trattenersi a lungo nei locali comuni. A tal proposito suggerisce di fissare le relative comparizioni alle 8:30 ovvero dopo le 13,; 8) che agli Avvocati ed al pubblico siano riservati bagni di numero adeguato, forniti di carta igienica, sapone, tovagliette per le mani, prodotti igienizzanti; 9) che sia disposta la sanificazione settimanale di tutti gli uffici del Circondario; 10) che sia aperto il cortile del Tribunale onde consentire l’attesa degli avvocati e delle parti, potendo così accedere alle aule di udienza solo in prossimità della trattazione, salva la libera circolazione per accedere in cancelleria; 11) che sia vigilato il rispetto di quanto disposto nel verbale del 3 marzo 2020 anche da parte dei giudici di pace”.

In premessa, presidente e segretario hanno evidenziato che “le attuali condizioni di svolgimento dell’udienza civile sono critiche per il pubblico e gli Avvocati, specie quando costretti a lunghe attese all’esterno delle aule, in corridoi non arieggiati dove, specialmente al secondo piano, le quattro finestre disponibili sono, quanto a  due, sigillate e chiuse, e, l’ultima, posta al di là della porta dell’aula utilizzata per le esecuzioni immobiliari (che, a seguito di richiami ricevuti da molti colleghi dal Carabiniere posto alla relativa vigilanza, deve restare chiusa); a tanto si aggiunga che la porta a vetri sita alla fine delle ripide scale nei pressi dell’aula del Presidente della Prima sezione è sempre chiusa e che raramente sono aperte le porte delle stanze dei Magistrati per garantire un efficace ricircolo d’aria; che in tale documento non si tiene conto alcun dell’attività che si svolge presso l’ufficio notifiche ed esecuzioni dove, in modo a volte poco corretto, sono stati veementemente redarguiti gli avvocati che vi accedevano per svolgere il proprio lavoro, imponendo agli stessi di attendere all’esterno, insieme ad altre 50 – 60 persone, e non entrare nel locale; che, proprio oggi, secondo le prime indicazioni, il Governo sta emanando ulteriori linee guida volte a evitare assembramenti e a garantire distanze tra le persone non inferiori a 1,80 metri; che è necessario ridurre numero di persone in attesa nei corridoi del Tribunale, dei Giudici di Pace e dell’Unep; che i pochissimi bagni del Tribunale aperti al pubblico, e quindi agli avvocati, sono insufficienti e sempre privi di carta igienica, sapone, tovagliette per le mani, prodotti igienizzanti”. Gli iscritti alla Camera Civile si dichiarano disponibili a sostituire, gratuitamente, in udienza gli avvocati ultrasessantenni e le colleghe incinte, in quanto categorie meritevoli di tutela e considerazione.

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