Contraffazione, il bilancio dei sequestri durante incontro in Confindustria

di Redazione

 CASERTA. La vera impresa in Italia è combattere il falso. L’affermazione riecheggia più volte nel corso del seminario organizzato da Confindustria Caserta con la collaborazione del Ministero delloSviluppo Economico e della Confindustria nazionale, al fine di condividere con le aziende del territorio una strategia complessiva contro la contraffazione dei prodotti e più in generale della proprietà industriale.

E, dunque, per proteggersi daazioni illecite o concorrenza sleale. Un argomento, questo, particolarmente avvertito nella nostra provincia – come ha sottolineato il comandante del Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta, colonnello Gaetano Senatore – dove il fenomeno del falso cammina quasi in parallelo con quello dell’industria legale. Un vulnus che interessa praticamente tutti i settori produttivi: dalla moda (in particolare, calzaturiero e abbigliamento) all’alimentare (dalla falsificazione di prodotti Igp, all’imitazione di brand e campagne promozionali di note acque minerali) all’elettronica, ai beni di consumo.

Un fenomeno che impegna non poco la guardia di Finanza, se è vero che, solo quest’anno (il dato è fermo al luglio) le fiamme gialle hanno operato 114 interventi, segnalando all’autorità giudiziaria 80 persone e arrestandone quattro, e sequestrato 622 mila 903 prodotti. Ma la contraffazione di prodotti e il furto di proprietà industriale non è un fenomeno soltanto locale, evidentemente, dal momento che il volume d’affari illeciti è in crescita costante un po’ ovunque nel Paese, causando – e si tratta probabilmente di un dato approssimato per difetto – minori entrate fiscali per oltre cinque miliardi di euro.

Da qui la considerazione del vice presidente di Confindustria Caserta, Giuseppe Cerbone, che nell’introdurre i lavori ha affermato: “I diritti di proprietà industriale da una parte e la lotta alla contraffazione dall’altra rappresentano strumenti privilegiati per realizzare politiche industriali a favore dello sviluppo, della capacità innovativa e competitiva delle imprese”.

Di livello le relazioni affidate ai massimi dirigenti del Mise (Mariano G. Cordone, direttore generale per la lotta alla contraffazione, con i funzionari Renata Cerenza e Massimo Piergallini), di Confindustria (Glauco Camerini Pollio, responsabile normative doganali e fiscali), dell’Agenzia delle Dogane (Salvatore Falco della direzione interregionale).

La testimonianza aziendale, invece, è stata portata da Antonio De Caro, direttore Sviluppo strategico di Ferrarelle Spa che, in particolare, ha sviluppato un ragionamento sulla tutela del marchio per la valorizzazione dei vantaggi competitivi d’impresa, mostrando, non senza ironia, l’effetto imitazione generato dal brand Ferrarelle.

Nel corso del seminario, infine, un focus particolare è stato acceso sulle attività della Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi negli ultimi anni, e che nel corso del 2011 ha portato a conseguire rilevanti risultati, primi fra tutti il recupero di efficienza (con la riduzione dei tempi e il miglioramento qualitativo nella fase di valutazione delle domande di marchi, brevetti, disegni e modelli), l’attivazione di nuovi servizi e incentivi in favore delle imprese di piccola e media dimensione, lo sviluppo di una forte attività di studio e ricerca e di implementazione delle banche dati, il coinvolgimento sempre più consapevole e responsabile dei cittadini e dei consumatori nella lotta alla contraffazione, a partire dalle giovani generazioni.

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