Il Consiglio regionale della Campania si è tenuto, lo scorso 30 aprile, in videoconferenza, durante la quale il governatore Vincenzo De Luca si è decisamente arravviato. «La Campania si è salvata non per un miracolo, non per fortuna ma per l’impegno straordinario dei medici, degli infermieri, dei dipendenti regionali e dei servizi pubblici; e se consentito perché c’è stato un presidente che ha buttato il sangue dalla mattina alla sera», ha rivendicato De Luca, ringraziando «quei pochi colleghi che hanno dato un contributo di merito» e non quelli che «sono intervenuti in questo dibattito offendendo la dignità della Campania e di coloro che hanno lavorato per due mesi. Siccome queste cose non hanno bandiere politiche voglio discutere tra uomini e non con chi pur di fare politica politicante o demagogia ignora completamente i fatti».
I tamponi: «Abbiamo fatto la guerra per averne e per i reagenti, come per i dispositivi di protezione, ci sparivano i camion da una notte all’altra, ora i tamponi li abbiamo e faremo anche quelli sierologici. Il Veneto e la Lombardia ne hanno fatti di più? Guardate alle vittime». I contagi in ospedale: «In questa ecatombe credevate che non li avremmo avuti? Li abbiamo contenuti meglio che altrove». Quando il presidente alza i toni ne ha però in particolare per il centrodestra, anzi proprio Forza Italia: «Siamo l’unica Regione che fa un piano economico sociale da un miliardo e alcuni consiglieri criticano? Mi avete sottratto due ore di tempo per fare altre ordinanze in vista del 4 maggio. Qui non c’entra il centrosinistra o il centrodestra certa politica politicante è intollerabile, ma lo avete capito che è cambiato il mondo e un altro lockdown sarebbe la fine?». Mentre il suo collega di maggioranza Tommaso Casillo «è tutto bello abbronzato, presidente evidentemente la quarantena ti ha fatto bene: mentre tu fai la bella vita io sono pallido come un topo d’ufficio che deve soffrire».
Ma prima, ancora una volta, De Luca aveva blindato i “suoi” dirigenti Asl, tempestati di proteste, in questi ultimi due mesi, sempre dai sindacati dei medici in particolare per il focolaio di Pozzuoli, ospedale Santa Maria delle Grazie, non uno ma diecine di contagi (Asl Napoli 2 Nord, in ultimo la Cisl ha presentato un esposto in Procura); per il “default” del Frangipane di Ariano Irpino al quale non sono mai arrivati i promessi rinforzi del personale decimato da contagi e quarantene ( e dove spesso il 118 è rimasto inerme alle chiamate di soccorso per mancanza dei dispositivi di protezione) ed in ultimo l’Asl Napoli Centro per i ritardi nell’organizzazione della medicina territoriale di Napoli (comprese le dotazioni di dispositivi di sicurezza ai medici di famiglia, pure vittime del covid) e per il potenziamento degli ospedali modulari covid «a scapito di quelli ordinari con trasferimento di personale».
«Devo dare atto alle nostre Asl di aver fatto un lavoro straordinario nei territori» ha detto De Luca, sottolineando: «Abbiamo seguito in maniera attenta la catena dei contagi dall’inizio e il rigore con cui è stato fatto questo lavoro, il controllo dei contatti nei territori ci ha consentito di evitare la diffusione incontrollata del contagio stesso. Devo dunque ringraziare i Dipartimenti di prevenzione delle diverse Asl che hanno fatto il massimo possibile, compatibilmente con i numeri dei contagiati. Abbiamo evitato in Campania di procedere sulla linea dell’ospedalizzazione immediata; questo in qualche modo ha distinto anche la Campania da altre regioni del nord in modo particolare. Abbiamo avuto una presenza rilevante di persone che si sono curate a domicilio anche se per la verità molte avevano sintomi leggeri o erano addirittura asintomatiche quindi è stato anche possibile varare programmi di cura domiciliare. Non abbiamo avuto la congestione degli ospedali e non abbiamo avuto neanche i problemi che si sono determinati altrove per la diffusione dei contagi dentro le strutture ospedaliere. Credo che abbiamo retto bene e voglio anche dire che per tanti versi è stata fornita una prova di efficienza importante e voglio anche sottolineare le realtà di assoluta eccellenza che sono emerse in quest’epidemia a cominciare dal Cotugno, anche dal punto di vista di alcune terapie messe in piedi nel nostro territorio». IN ALTO IL VIDEO