Soldi dell’usura reinvestiti in alberghi, ristoranti e case di riposo: sequestri per 5 milioni

di Redazione

Quote societarie di maggioranza di un’impresa che gestisce una casa di riposo per anziani ad Artena, ora affidata ad un amministratore giudiziario; 19 immobili ubicati nei comuni di San Cesareo, Palestrina e Anzio; 4 auto tra cui una Porsche; 11 rapporti finanziari per circa 180mila euro e denaro contante per quasi 230 mila euro; 5 polizze assicurative vita per circa 150mila euro; 11 orologi di pregio, tra cui numerosi Rolex, nonché un lingotto d’oro e preziosi del valore complessivo di oltre 170mila euro.

Questo è il tesoro da 5 milioni di euro sequestrato dai militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma che hanno eseguito un blitz disposto dal locale Tribunale – Sezione Specializzata Misure di Prevenzione su richiesta della Direzione distrettuale antimafia capitolina. I destinatari della misura sono tre usurai di San Cesareo arrestati dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma nel luglio 2018 per fatti di usura, estorsione, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, truffa aggravata ai danni dello Stato e intestazione fittizia di beni.

L’indagine, denominata “Terza Età”, aveva consentito di ricostruire una serie di prestiti a tassi usurari – tra il 90% e il 180% annuo, con punte del 570% – erogati, per lo più, a imprenditori in gravi difficoltà economiche. L’attività veniva svolta in modo continuativo e professionale: “Compà voi dovete capire una cosa io, cioè io, cioè chi fa per me, che con i soldi ci lavoriamo”, affermava in una telefonata intercettata uno dei capi della banda. Quando le vittime non effettuavano i pagamenti alle scadenze imposte scattavano le minacce. I proventi delle estorsioni venivano poi reinvestiti in imprese operanti nei settori alberghiero, della ristorazione e del commercio di autoveicoli, intestate a familiari o compiacenti “prestanome”. Una società, in particolare, era stata costituita per gestire una casa di riposo per anziani ad Artena (Roma). Il business si era rivelato talmente redditizio che uno degli usurai si stava organizzando per aprire un’altra analoga struttura a San Cesareo. IN ALTO IL VIDEO

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