Pd: “Congressi non validi”

di Redazione

Stefano GrazianoSANT’ARPINO. Si è tenuta nella sede del Partito Democratico di Sant’Arpino, in via S.Giacomo, la riunione della dirigenza e del gruppo consiliare rappresentato da Elpidio Del Prete, Giovanni D’Errico, Adele D’Angelo, Elpidio Maisto, Giuseppe Savoia

…alla presenza dell’onorevole Stefano Graziano (nella foto), del capogruppo al Comune di Caserta Enrico Tresca e dal componente della Commissione Garanzia Provinciale Franco De Michele. Si è resa nota la comunicazione da parte del presidente della Commissione di Garanzia Provinciale di Caserta del Pd, Carlo Marino, indirizzata ai segretari provinciale e regionale del partito, in cui si legge: “Si è venuti a conoscenza dagli organi di stampa che in Provincia di Caserta sono stati effettuati o sono in corso di realizzazione in varie sezioni del Partito Democratico i congressi cittadini. Si rappresenta che, ad oggi, la commissione di garanzia provinciale del Pd non ha ancora provveduto a ratificare l’anagrafe degli iscritti, in quanto la segreteria Provinciale pur sollecitata, già in data 31 luglio 2012, a trasmettere la documentazione necessaria per la ratifica, già nella disponibilità dell’Ufficio Adesioni, non ha ancora ad oggi provveduto a trasmetterla, se non i verbali dell’approvazione del tesseramento da parte dell’Ufficio Adesioni. A nostro parere, tali congressi cittadini potrebbero essere inficiati del loro risultato, in quanto non è stata mai ratificata l’anagrafe degli iscritti, con grave danno di immagine del nostro Partito oltre che a ripercussioni di carattere organizzative”.

A commento di tale nota, il deputato Stefano Graziano ha aggiunto: “Ci sono tre punti focali in questa vicenda. Il primo dato politico attiene alla mancata ratifica dell’anagrafe degli iscritti che di fatto inficia ogni congresso che si voglia porre in essere sul territorio provinciale. In secondo luogo c’è da chiarire, che in base allo Statuto del nostro Partito, un consigliere comunale che decida di aderire al Pd non può non aderire al gruppo consiliare ove questo esiste, come nel caso di Sant’Arpino. Se ad esempio è un consigliere di maggioranza, deve tesserarsi al Pd e passare all’opposizione con il resto dei consiglieri eletti sotto quel simbolo. A Sant’Arpino si assiste all’inspiegabile e vergognoso caso di due consiglieri iscritti al Pd e avversari del gruppo consiliare del Partito Democratico che è all’opposizione. Tali consiglieri sostengono una giunta di centro-destra. Posso assicurare che l’intero gruppo consiliare del Pd di Sant’Arpino, se non si assicura una corretta soluzione politica nel rispetto dello Statuto e del Regolamento del Partito, si vedrà costretto a porre in essere, nelle sedi civili e penali, ogni azione a tutela della dignità e dell’integrità dei propri consiglieri eletti sotto il simbolo del Pd, come nel caso Tremante a Napoli”.

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