Mondo del calcio in lutto per la scomparsa di Gigi Simoni, 81 anni, ex tecnico di Inter e Napoli. Si è spento nella sua casa di San Pietro a Grado, in provincia di Pisa. Allenatore dell’Inter che nella stagione 1997/1998 conquistò la Coppa Uefa nella notte di Parigi, da tempo era malato. L’allenatore aveva accusato un malore il 22 giugno dello scorso anno, quando fu ricoverato all’ospedale Cisanello di Pisa in seguito a un ictus. Lasciato il mondo del calcio, aveva scelto di vivere a San Piero a Grado con la famiglia.
L’ex tecnico dell’Inter di Ronaldo era stato anche dirigente sportivo e calciatore con il ruolo centrocampista. Accanto al mister gentiluomo, la moglie Monica e il figlio Leonardo. Simoni scompare proprio nel giorno del decennale della vittoria interista del Triplete, quel 22 maggio che aveva consacrato il suo operato con l’Inter un decennio prima. Come giocatore ha militato nel Torino, Brescia e Genoa principalmente, nella sua lunga carriera da allenatore, ha guidato Lazio, Napoli, Inter e Torino.
Massimo Moratti, il presidente che lo volle così fortemente in panchina all’Inter, ricorda così Gigi Simoni: “Mi è dispiaciuto tantissimo, era un uomo eccezionale. C’era molto affetto fra noi. Si è sempre comportato in modo corretto e affettuoso e gli volevo bene. Per l’Inter è stato un allenatore molto importante. Ha vinto una coppa Uefa, ed è stato bellissimo. Avrebbe vinto anche il campionato se non ci fossero stati episodi strani”. Quella di Simoni all’Inter fu una stagione bella e dolorosa. Il 1997-1998 fu infatti la stagione dell’intervento a valanga di Marc Iuliano su Ronaldo, non fischiato dall’arbitro Ceccarini. Ma fu anche l’annata della finale di coppa Uefa vinta a Parigi contro la Lazio di Zamorano di Zanetti e del Fenomeno. Un’Inter fortissima, in grado di battere in casa il Real Madrid. Ma proprio dopo quella vittoria del novembre 1998, raggiunta grazie a una doppietta di Baggioentrato nel finale, Moratti decise di sostituirlo in panchina con il rumeno Lucescu. Un episodio su cui i due ebbero presto modo di chiarirsi.
Moratti, che non ha mai interrotto i rapporti con il suo ex allenatore, racconta: “L’ho visto lo scorso anno, quando è stato male. E lo avevo visto anche qualche mese prima, quando era passato da Milano. Ci sentivamo spesso, ci volevamo bene. Sul fatto che la notizia della morte arrivi proprio oggi, nel giorno in cui gli interisti celebrano il decennale del Triplete raggiunto con la Champions vinta a Madrid, Moratti commenta: “Purtroppo a noi interisti la sorte riserva sempre il dolce e l’amaro insieme. Questa volta il lato amaro è stato molto duro. È una notizia davvero dolorosa”.
La sua carriera è stata legata anche al Napoli: vinse la Coppa Italia, da centrocampista, nel 1962 e poi fu l’allenatore degli azzurri nella stagione 1996-97, caratterizzata da un grande inizio. Quel Napoli era addirittura al secondo posto a dicembre, poi ci fu un calo nel girone di ritorno, dovuto ad una crisi della squadra, ma anche ad alcuni contrasti con la società. Simoni si accordò con l’Inter e Ferlaino non gradì tanto da esonerarlo prima della fine del campionato. Fu sostituito da Montefusco. Simoni non disputò, dunque, la finale di Coppa Italia, poi vinta dal Vicenza. Tornò sulla panchina azzurra nella stagione 2003-2004 conquistando una sofferta salvezza in B, poi vanificata dal fallimento.