Aversa (Caserta) – “Dai banchi dell’opposizione e in campagna elettorale abbiamo sempre denunciato che i conti del nostro Ente non quadravano; oggi, con il primo consuntivo della nostra amministrazione, portiamo alla luce quello che da tempo veniva tenuto in ombra con procedure contabili che oscuravano la realtà. Noi facciamo emergere la situazione reale dei conti pubblici, nella piena consapevolezza delle difficoltà che incontreremo e che comunque non ricadranno sulle tasche dei cittadini”. Così il sindaco di Aversa, Alfonso Golia, commenta l’approvazione in giunta del consuntivo 2019 nel quale è certificato un disavanzo di amministrazione che sfiora i 19 milioni di euro.
“La maggior parte del disavanzo – spiega l’assessore con delega al Bilancio, Francesca Sagliocco – è quasi interamente ascrivibile al Fondo crediti di dubbia esigibilità (Fcde), che per la prima volta è stato calcolato tenendo conto della effettiva capacità nella riscossione delle entrate (in conto residui) di difficile esazione, relativa agli ultimi cinque anni”. “Il fondo – spiega ancora l’esponente della giunta – serve a evitare che i comuni utilizzino entrate non sicure per finanziare spese e a mantenere l’equilibrio finanziario dell’ente rispetto ai residui attivi che determinano il risultato di amministrazione, ma che di fatto presentano un rischio di incasso e, quindi, potrebbero non trasformarsi o trasformarsi con difficoltà in incassi effettivi. Abbiamo dovuto accantonare ben 58 milioni di euro, il che testimonia come ad Aversa ci siano grandi difficoltà di incasso, di cui le precedenti amministrazioni non hanno mai voluto prendere atto. Avrebbero dovuto adeguare il fondo nonché migliorare la capacità di riscossione”.
Sindaco e assessore citano l’esempio di Tari e canone idrico: “Sono rispettivamente un tributo e un’entrata patrimoniale la cui tariffa copre integralmente il costo del servizio. Chi ci ha preceduto, a fronte di una evasione altissima, ha utilizzato per coprire tali costi altre somme del bilancio comunale con progressiva erosione delle disponibilità finanziarie dell’Ente e, quindi, con la conseguente riduzione dei servizi in favore dei cittadini. Nessuna azione è stata posta in essere né in termini di trasparenza e chiarezza dei documenti contabili, attraverso l’evidenza di un congruo Fcde, così come consentito dalla legge, né in termini di messa in campo di azioni finalizzate alla rottura del circolo vizioso determinato dalla mancata riscossione delle entrate comunali”. “Questo ha condotto anche – spiegano ancora – alla progressiva riduzione del personale dipendente del Comune, sceso ormai ad appena 148 unità, Polizia municipale compresa. Ciò si ripercuote da tempo sui servizi ai cittadini e sulla qualità del lavoro dell’Ente”. “Con questo bilancio consuntivo – aggiunge il sindaco – diamo alla città la fotografia reale dei conti pubblici, senza ritocchi contabili. Siamo la prima giunta, da molto tempo a questa parte, che ha deciso di non usare Photoshop per elaborare il bilancio della città”. “Hanno rubato il futuro della città ma noi ce lo riprenderemo. Con equità, rigore e trasparenza”, concludono.