Regionali Campania, Centro Democratico lancia candidatura di Massimo Golino

di Redazione

Centro Democratico lancia la prima candidatura ufficiale per le prossime elezioni regionali in Campania: ecco Massimo Golino. L’avvocato ha sciolto la riserva e si prepara alla sfida per la conquista di uno scranno nel prossimo consiglio regionale. Golino ha alle spalle un lungo percorso politico nel centro cattolico, democristiano e moderato per formazione. Da portavoce regionale ha vissuto la sua esperienza in Udc, un partito al 9% di consenso fisso e col riferimento di Pierferdinando Casini, presidente della Camera, mentre da ispiratore ha ottenuto risultati lusinghieri in diverse tornate elettorali con il movimento ‘Balena Bianca’. E’ stato più volte amministratore locale, e da vicesindaco tecnico di Orta di Atella ha collaborato anche in un’azione di supporto alla commissione d’accesso prefettizia affrontando quelle emergenze dell’Ente che poi hanno permesso di evitare lo scioglimento.

Attualmente è nel consiglio d’amministrazione, nonché componente del comitato giuridico, di ‘Sorella Natura’, per quella che è, a tutti gli effetti, una tra le più importanti fondazioni ambientaliste d’Italia. Basti pensare che annovera tra le sue fila il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, l’ex ministro della Salute, Maria Maria Pia Garavaglia, l’Avvocato dello Stato Antonio Scino, il cardinale Pietro Parolin, numero due e Segretario di Stato del Vaticano, l’ex Comandante Generale dei Carabinieri Tullio Del Sette, il segretario Generale della Consob Carlo Deodato, il Presidente emerito della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre. Nel 2015 la candidatura alle Regionali con l’Udc sembrava cosa fatta fino a poche settimane dal voto quando l’avvocato Golino fu letteralmente “spinto fuori” dal consigliere regionale uscente e segretario provinciale Angelo Consoli, preoccupato per la sua rielezione. Questo costrinse Massimo Golino a scendere in campo in una civica, raccogliendo comunque un dato importante di quasi 3mila preferenze, sfiorando il ‘colpaccio’ della elezione.

Ora la sfida di Centro Democratico: “Ritengo questa candidatura la conseguenza naturale del mio percorso politico, fatto anche e soprattutto da una profonda passione. E’ giusto sottolineare che la politica è la mia vita, ma non vivo di politica. L’idea nasce dal voler esprimere una politica inclusiva, tra dialogo e pace sociale, questo per me significa essere democristiano. Oggi c’è la necessità di considerare la forte unità politica dei cattolici e soprattutto non dover necessariamente accettare la ‘diaspora’ tra i poli come una condanna inappellabile della storia, come se dovesse essere obbligatorio vivere in eterna contrapposizione anche se la cornice identitaria e programmatica corrisponde agli stessi valori. Di certo bisogna guardare al passato come un tesoro di esperienza e saggezza ma adesso presente e futuro ci impongono di rilanciare un diverso tempo politico. E’ necessario vivere la via maestra del Centro come un luogo essenziale per il Governo, per unire sotto uno stesso tetto i popolari, i liberali, i riformisti e i moderati di tutte le aree politiche”.

Uno sguardo ad un popolo cristiano che “oggi guardo la politica con diffidenza” ma che potrà, attraverso la politica, “ottenere risposte alle proprie esigenze”. “C’è un popolo laico che non si riconosce più nelle posizioni laiciste e che sente giunta l’ora di intraprendere nuovi sentieri. Dobbiamo porre un freno al caos e alla instabilità che vengono fuori da scelte non dettate da schemi valoriali, ma dall’opportunità. Serve riappropriarsi della storia del nostro paese, di quella competenza che ha reso grande l’Italia. In che modo? Rompendo il finto bipartitismo e la finta protesta per costruire una nuova offerta politica di partecipazione democratica. La mia sfida in Centro democratico vuole essere proprio questa: lavorare, come sempre, secondo un modello unico valoriale. E su queste basi l’intesa con Bruno Tabacci, Raimondo Pasquino e Giuseppe Riccio è stata molto semplice”.

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