“Su Zagaria c’è stato un grave errore del mio ufficio”. Lo ha detto il direttore generale della direzione detenuti e trattamento del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), Giulio Romano ascoltato in audizione davanti alla Commissione parlamentare Antimafia nell’ambito dell’audizione sulla circolare del 21 marzo scorso, relativa alla segnalazione all’autorità giudiziaria di detenuti con patologie e a rischio di complicanze, e sulla questione delle scarcerazioni e le misure alternative a detenuti nell’ambito dell’emergenza Covid, parlando della scarcerazione del boss campano Pasquale Zagaria.
“E’ stato accertato un errore nell’indicazione della posta elettronica del dipendente del Tribunale di Sassari, imputabile all’ufficio e al personale della direzione che io dirigevo”, ha raccontato Romano. Inoltre, ha spiegato, il sistema “Calliope” consente di ottenere “ricevuta alla posta pec” mentre se l’invio è un indirizzo di posta ordinaria “non sai se è arrivata”. Di questo problema “nessuno si era reso conto in precedenza e il problema ancora oggi è irrisolto”. “Nel procedimento di citazione del Tribunale di sorveglianza di Sassari c’era la dipendente addetta alla ricezione di quel tipo di atto”, ha spiegato Romano ed è bastato che il personale “leggesse quel nome da ‘ai’ in ‘ia’ perché quella mail non arrivasse mai”.
“Esterrefatto” si è detto il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra, al termine dell’esposizione. Pasquale Zagaria, mente economica del clan dei Casalesi e fratello del superboss Michele Zagaria, si consegnò alle forze dell’ordine nel giugno del 2007 dopo diciassette anni di latitanza.
de Magistris: “Chi sta tradendo?” – “Zagaria scarcerato per sbaglio, Carminati libero per scadenza termini, mafiosi al 41 bis che vanno ai domiciliari, centinaia di pericolosi criminali messi fuori dal carcere. Il sistema criminale ai tempi del coronavirus si è consolidato ed è più forte che mai. Che sta succedendo? Chi sta tradendo? Qual è la posta in gioco? Eppure con la propaganda l’obiettivo prioritario non è la lotta al crimine organizzato ma quello di colpevolizzare i cittadini”. Cosi’ in una nota stampa il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. “Lo Stato d’eccezione – sottolinea l’ex magistrato – è quello che, approfittando del contesto sociale, anche con lo strumento della strategia della tensione, comprime i diritti costituzionali per imporre l’abuso fondato sulla legalità formale”.