Gli agenti della Squadra Mobile di Frosinone e i finanzieri del comando provinciale del capoluogo frusinate, a seguito di specifiche investigazioni coordinate dal sostituto procuratore Rossella Ricca, hanno dato esecuzione all’ordinanza di detenzione in carcere a carico di Elvira Zagaria, sorella dell’ex superlatitante del clan dei casalesi Michele Zagaria, ritenuta il nuovo leader dell’omonima organizzazione camorristica a seguito dell’arresto del fratello avvenuto nel 2011.
L’operazione si è svolta con il supporto di un elicottero del Reparto Volo della Polizia di Stato giunto da Pratica di Mare e di unità cinofile “cercavaluta” della Guardia di Finanza. Gravata da numerosi precedenti, nel 2015 era stata tratta in arresto unitamente ad altri esponenti dell’omonimo clan per il reato di associazione di stampo mafioso, in quanto coinvolta nell’operazione che ha consentito di far luce sulle infiltrazioni del clan Zagaria anche nella gestione degli appalti ospedalieri di Caserta, operazione culminata con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 24 soggetti e con sequestri di beni per milioni di euro.
Nel corso dell’operazione emergeva il ruolo centrale svolto da Elvira Zagaria. A lei, dopo l’arresto di tutti i membri di sesso maschile della famiglia e dopo la morte del marito, Francesco Zagaria, era toccato il compito di gestire gli ingenti capitali illeciti delle attività del clan. Il 28 marzo del 2019, la Zagaria è stata condannata con sentenza di secondo grado della Corte d’Appello di Napoli alla pena di anni 7 di reclusione per il reato di associazione di stampo mafioso. Reclusa presso la casa circondariale di Messina, a seguito di specifica istanza il 31 maggio dello scorso anno ottenne la concessione della misura cautelare meno afflittiva degli arresti domiciliari stabilendosi in una lussuosa villa di Boville Ernica (Frosinone).
Il provvedimento giunge all’esito di prolungate ed articolate indagini condotte, sotto il coordinamento della Procura di Frosinone, dalla Squadra Mobile della Questura e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza che hanno svelato la presenza di un’uscita riservata utilizzabile per eventuali fughe ovvero per ricevere visite all’interno dell’abitazione in modo occulto. E’ stata, infatti, documentata in una circostanza la presenza nell’immobile di un altro affiliato al clan, proveniente dalle stesse zone geografiche della Zagaria e gravato da specifici pregiudizi di polizia in materia di associazione di stampo mafioso. Sulla base degli elementi acquisiti è stato richiesto ed ottenuto dalla Corte di Appello di Napoli l’aggravamento della misura cautelare precedentemente imposta, in forza della quale la detenuta sarà reclusa nella casa circondariale romana di Rebibbia.