Aversa, D’Angelo “choc”: “Il bilancio di previsione 2020 presenta gravi profili di illegittimità”

di Livia Fattore

Aversa (Caserta) – «Ribadisco, senza possibilità di smentita, che il bilancio di previsione 2020 presenta gravi profili di illegittimità». A parlare non esponenti dell’opposizione, ma Eugenia D’Angelo, consigliera comunale del Pd, facente parte dei dissidenti, che in occasione dell’approvazione dello strumento contabile si era astenuta. «Il Comune di Aversa – afferma – vanta residui attivi solo di canoni idrici per oltre 27 milioni di euro (cioè fatture emesse per canoni e consumi idrici mai incassati dalla notte dei tempi ad oggi)? Inoltre, solo di competenza del 2020 è stata appostata la somma di poco meno di 3 milioni. Questo senza che l’Arera abbia mai approvato le tariffe per il Comune di Aversa e senza che sia stato mai designato il Gestore Unico, ormai obbligatorio per legge dal 2015».

A questo va aggiunto che l’amministrazione Golia non ha provveduto ad approvare le tariffe idriche per il 2020 (ancorché illegittime), atto propedeutico e necessario per l’approvazione del bilancio di previsione. «In sostanza, evidenzia la D’Angelo – tutte le fatture emesse dal Comune potrebbero essere invalidate in sede giudiziale. Nel merito, in Consiglio Comunale alcuni consiglieri, tra cui la sottoscritta, avevamo proposto una “questione sospensiva” preliminare nella quale avevamo chiesto di discutere il solo Ripiano del Disavanzo (da approvare entro il 23.08.2020) e di posticipare l’approvazione del bilancio di previsione entro il 30.09.2020, come previsto dal Dl Rilancio». Sindaco, assessore al ramo e i consiglieri a loro vicini al ramo hanno rifiutato tale richiesta. «Il previsionale di cassa del nostro bilancio di previsione – continua ancora D’Angelo – prevede un avanzo di cassa di oltre 8 milioni di euro grazie a 27 milioni di entrate extra-tributarie (cioè canoni idrici, multe, proventi da vendita di beni immobili) e a 8 milioni circa di accensione di mutui».

Ma le condizioni delle casse comunali sarebbero ancora peggiori. L’esponente Dem, infatti, evidenzia: «Il Comune di Aversa è in anticipazione di tesoreria dal 01 gennaio al 31 dicembre di ogni anno (cioè se la banca non ci presta i soldi non possiamo neanche pagare gli stipendi a gennaio). E non è neanche in grado di ricostituire i fondi vincolati (cioè quei soldi vincolati per spese specifiche, investimenti pubblici, pignoramenti, ecc) perché essi vengono spesi per pagare la spesa corrente (sostanzialmente gli stipendi). A fine anno il Comune non ha mai abbastanza soldi per rimetterli a posto. Solo nel rendiconto 2019 su un ammontare di oltre 3.800.000 euro di fondi vincolati, il Comune di Aversa ne aveva in cassa solo 1.027.000. In sostanza, il Comune di Aversa si mangia i soldi vincolati per pagare stipendi, ed altre spese urgenti». La D’Angelo chiude, poi, con un’annotazione politica: «per il senso di responsabilità che ci contraddistingue, siamo stati noi consiglieri critici del Pd (e non solo) a mantenere il numero legale in Consiglio Comunale grazie al quale il sindaco Golia ha potuto portare a casa il bilancio di previsione 2020».

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