Aversa, crollo piazza Marconi: amianto tra macerie frena lavori di rimozione

di Francesco di Biase

Aversa (Caserta) – La Curia Provinciale dei Frati Minori Conventuali di Napoli non ha ancora provveduto nei tempi stabiliti a liberare piazza Marconi dalle macerie e la parte crollata della struttura, una volta adibita a scuola per frati, invade ancora la carreggiata. È trascorso un mese da quando il primo cittadino di Aversa, Alfonso Golia, dopo il dissequestro dell’area emesso nei primi giorni di luglio dalla Procura di Napoli Nord, firmò un’ordinanza indirizzata al responsabile legale della Curia Provinciale, proprietaria dell’immobile interessato dal cedimento, per “l’esecuzione ‘ad horas’, e comunque non oltre dieci giorni dalla notifica e previa comunicazione all’Ufficio Tecnico e al Comando della Polizia Locale, dei lavori necessari alla rimozione di ogni detrito e maceria presente nell’area pubblica occupata presso il fabbricato sito in piazza Marconi”.

A quanto pare qualcosa ha frenato l’inizio dei lavori di rimozione delle rovine, come ci spiega il comandante della Polizia Locale, Stefano Guarino, interpellato sulla vicenda: “In seguito ad un sopralluogo effettuato il 4 agosto scorso, i tecnici incaricati dall’ente proprietario dell’immobile hanno riscontrato la presenza di amianto tra le macerie. Per questa ragione hanno chiesto le dovute autorizzazioni all’Asl competente per poter procedere, senza le quali, hanno dichiarato, non intendono dar corso ai lavori. Ho richiesto, inoltre, per iscritto l’attestazione dell’avvenuto deposito della richiesta dei tecnici e credo che entro questa settimana, o al massimo l’inizio della prossima, avremo notizie certe sul da farsi”.

Ricordiamo che l’edificio in questione venne giù all’alba del 17 dicembre del 2019. La struttura era abbandonata da tempo e fortuna volle che al momento del crollo, intorno alle 5 del mattino, nessuno si trovasse nelle immediate vicinanze. Dopo l’accaduto la Procura, che prontamente diede il via alle indagini, predispose il sequestro conservativo dell’area onde evitare ogni alterazione dello stato dei luoghi e di conseguenza non fu possibile rimuovere le macerie e i detriti riversatisi in strada. Nel tempo trascorso, dal crollo ad oggi, numerose sono state le lamentele, giuste e sacrosante, dei cittadini e residenti per le condizioni inaccettabili della piazza, dove, al degrado e all’abbandono consolidati negli anni, si sono aggiunte le macerie e l’impossibilità di fruire in pieno della parte del centro storico – la piazza più grande di Aversa -, effetti di una vicenda che solo per la buona sorte non si è trasformata in tragedia. Inoltre, a ben vedere, se la parte venuta giù è regolarmente transennata per impedirne ogni accesso, quella anteriore nel lato sud, diametralmente opposta, potrebbe essere anch’essa pericolante, o diventarlo con le prime piogge, e ciò rappresenterebbe un serio pericolo per l’incolumità di chi percorre il tratto di strada, ancora praticabile, che fiancheggia la porzione di edificio rimasta in piedi.

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Redazione
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