Scuola vandalizzata nel Casertano, Azzolina chiama la preside e invia i fondi

di Redazione

Dopo i furti e i raid vandalici, le lacrime della preside e la telefonata del ministro Lucia Azzolina, alla scuola “Francesco Gesuè” di San Felice a Cancello, nel Casertano, arrivano i fondi per consentire l’apertura in totale sicurezza il 24 settembre prossimo. L’istituto comprensivo comprende sei plessi – due scuole dell’infanzia, tre primarie e una secondaria di primo grado, ovvero l’ex media – per un totale di 805 alunni.

Uno dei plessi, il Don Milani, con 150 bambini della primaria (ex elementare), è chiuso dal novembre 2019 per criticità strutturali, e pochi giorni fa è stato teatro di un atto vandalico, con le mura imbrattate e le porte divelte; la preside, Teresa Mauro, di fronte alle immagini del raid, che si somma ad episodi simili e a furti avvenuti nei mesi scorsi anche negli altri plessi, ha pianto per lo sconforto. Così ieri mattina la ministra Lucia Azzolina, che ha saputo della vicenda da un funzionario del ministero che è di San Felice a Cancello, ha telefonato alla dirigente esprimendole vicinanza ma soprattutto garantendole  sostegno concreto e immediato per poter aprire i plessi in sicurezza. Dal Miur è così arrivato l’impegno di stanziare 30mila euro, che serviranno per mettere le grate alle finestre e installare le telecamere esterne per dissuadere ladri e vandali.

“Dal Ministero sono stati velocissimi – dice entusiasta la preside – facendomi sentire davvero la presenza e la vicinanza dello Stato. Ringrazio il ministro Azzolina per la sua sensibilità”. A fine settembre arriverà anche il 50% dei banchi monoposto, l’altra metà a fine ottobre. Alla prontezza del Ministero, non corrisponde però analoga velocità di azione del Comune di San Felice a Cancello, proprietario dei plessi in cui è ospitata la scuola “Francesco Gesuè”. Resta aperto infatti il nodo della don Milani. “Il plesso non potrà riaprire – spiega la dirigente Mauro – visto che serve una somma più cospicua per i lavori strutturali relativi al tetto, circa un milione di euro; della questione il Comune sembra però disinteressarsi, eppure ci sono 150 ragazzi che ancora non sanno dove potranno fare lezione. Avevamo chiesto al Comune di darci dei locali del centro dove sono attualmente ospitati i vigili urbani e la guardia medica; locali ubicati a fianco ad uno dei plessi scolastici. Ma la Polizia municipale, che conta appena cinque persone, e l’ufficio Asl con due medici, non vogliono muoversi, pur potendo avere altri locali, anche in Municipio”. Finora sono state reperite tre aule su dieci, e la preside pensa a malincuore che alla fine dovrà recuperare spazi nei laboratori didattici, “ma così – spiega – i ragazzi saranno privati dei loro strumenti di studio. Avevamo cercato, grazie anche ai genitori degli alunni, di rendere la Francesco Gesuè all’avanguardia, e c’eravamo riusciti, ma ora rischiamo di tornare indietro”.

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