Accoglienza e integrazione, gli Evangelici si riuniscono a Castel Volturno

di Redazione

Evangelici CASTEL VOLTURNO. Si svolgerà il 2 ottobre a Castel Volturno una giornata di incontro e preghiera sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione promossa dall’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (Ucebi) e della Federazione delle Chiese Pentecostali (Fcp).

Tema conduttore dell’iniziativa: “Dio di questa città” ed un versetto di incoraggiamento del profeta Isaia: “Egli dà forza allo stanco ed accresce il vigore a colui che è spossato”. La tavola rotonda che si terrà presso la chiesa pentecostale di Villaggio Coppola, vedrà la partecipazione, di numerosi pastori delle chiese italiane ed africane della zona, del giornalista direttore del mensile “Confronti” e docente di Scienza Politica a La Sapienza Università di Roma, Paolo Naso, di Antonio Casale, direttore del centro Fernandes di Castel Volturno, associazione attiva sulla zona nell’accoglienza e l’integrazione, di Jean Bilongo, giornalista e mediatore culturale. Saranno presenti all’incontro i rappresentanti di oltre venti chiese evangeliche locali.

“E’un’occasione originale – spiega Paolo Naso – in cui le chiese evangeliche della Campania vogliono esprimere il proprio impegno per l’integrazione tra persone e comunità che hanno differenti appartenenze etniche, diverse culture ed anche diverse tradizioni religiose. Con questo incontro vogliamo sollecitare le comunità di fede, la società civile e le istituzioni a riconoscere e valorizzare una realtà importante come quella delle chiese evangeliche a Castelvolturno che costituiscono una risorsa per l’integrazione e la convivenza. In numerose occasioni questa città è stata al centro delle cronache per gravi fatti di violenza, noi vogliamo che per un giorno la città venga invece considerata per il messaggio di speranza che alcuni credenti vorranno esprimere”.

Tra le ragioni che hanno portato l’Ucebi e la Fcp a Castel Volturno, da una parte vi è stata la volontà di testimoniare la fiducia e la speranza in Cristo in una terra spesso identificata esclusivamente con la violenza e il degrado; dall’altra la coscienza che, per diverse ragioni, il centro casertano è divenuto un luogo simbolo della crescita della presenza degli immigrati di fede evangelica.

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