“Questa classificazione del governo in zone di diversa gravità del contagio ha determinato qualche sorpresa, c’era molta gente che si aspettava una collocazione diversa. Io premetto che a me le classificazioni non fanno né caldo né freddo. Noi lavoriamo sulla base della nostra linea e degli obiettivi che noi dobbiamo perseguire in Campania”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, commentando l’ultimo Dpcm di Conte ha classificato il suo territorio in zona “gialla”, quindi a basso rischio. Il governatore ha definito “inefficace” la linea seguita dall’esecutivo “perché – ha spiegato – non risponde all’obiettivo di fare prevenzione. Noi invece abbiamo scelto la linea della prevenzione e andiamo avanti”.
Sui motivi che hanno portato a classificare la Campania a basso rischio, De Luca ha spiegato: “”In Campania abbiamo 1600 ricoveri in degenza, mentre nelle terapie intensive sono 174, con un tasso di occupazione del 28-29 per cento. E abbiamo il tasso di mortalità più basso d’Italia fra le grandi regioni. Un 25esimo della Lombardia, un sesto del Piemonte, un settimo dell’Emilia, un quarto del Veneto. Per le degenze ordinarie, la Campania ha 29 degenti ogni centomila abitanti. Per le terapie intensive, abbiamo 2,8 ricoveri in terapia ogni centomila abitanti. Per i decessi, 11 ogni centomila abitanti. Questi sono i dati. Ma non dobbiamo consolarci, anzi. Dobbiamo essere ancora più determinati sulla linea del rigore e del contenimento del contagio. Sugli ospedali, ieri avevamo 174 ricoveri in terapia intensiva su 600 posti letto: abbiamo raddoppiato i posti, non li attiviamo tutti ma quelli disponibili sono 600”. “Tra due mesi 800 posti in TI” – “Ieri avevamo 175 ricoverati in terapia intensiva rispetto a 600 complessivi. Abbiamo raddoppiato i posti di terapia intensiva e fra due mesi ne avremo 800 disponibili”.
Sulle scuole, la didattica a distanza all’80 per cento “si poteva e si doveva fare prima”, afferma De Luca. “Capisco il governo, – aggiunge – siamo un Paese strano, visto che in questi mesi tutta la comunicazione era orientata a minimizzare. Oggi, avendo perduto tre settimane di tempo prezioso, abbiamo il dovere di essere uniti nel nostro Paese e fare tutto il possibile per vincere la battaglia difficile”. Per la scuola, comunque, si mantengono le misure restrittive. “In Campania e in Italia avremmo dovuto fare la battaglia per i congedi parentali per le mamme lavoratrici dipendenti e i bonus baby sitter per le lavoratrici autonome. Siamo l’unica regione che lo ha proposto. Non serve ripetere burocraticamente di riaprire le scuole”, afferma De Luca.
“Irresponsabili in zona rossa tra una settimana” – “Chi oggi è in zona rossa probabilmente si troverà nella condizione di aprire poi le attività da qui a un mese, chi non è in zona rossa corre, paradossalmente, il rischio di dover chiudere tutto a Natale e Capodanno. È per questo che dobbiamo essere ancora più attenti, altrimenti rischiamo di chiudere tra un mese, così come rischiamo di andare in zona rossa tra una settimana se immaginiamo di avere comportamenti allegri, disinvolti e non responsabili”.
A Napoli oggi 1406 positivi – “I dati di oggi dicono che nella città di Napoli ci sono 1.406 positivi”. De Luca ha citato i comuni dove ci sono numerosi contagi oggi, tra questi: Giugliano, 116 ed è una delle situazioni più preoccupanti. Arzano 24, Portici 57, Casoria 29, Pozzuoli 4,9 Caserta 65, Aversa 109, Somma Vesuviana 50, San Giorgio 45, Castellammare 48, Nola 57, Ercolano 48, Afragola 27, Torre del Greco 66, Salerno 56, Acerra 30, Marano 62, Marcianise 41, Melito 35, Ottaviano 50, Nocera inferiore 29, San Giuseppe Vesuviano 47, Scafati 22. “Dobbiamo tenere gli occhi aperti – ha detto – perché altrimenti andiamo non in zona rossa ma stra-rossa”. De Luca ha quindi rivolto un “appello ai sindaci perché facciano un lavoro per ridurre del 50% la mobilità”.
“Amministratore imbecille in tv, è lo scemo del paese” – “Qualche amministratore imbecille va in giro semplicemente per parlare male di Campania e Napoli in tv, uno che non hanno fatto niente e non ha alzato un dito per controllare la movida, per mettere ordine e dare una mano a contenere il contagio”, ha detto De Luca. Un riferimento al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris? “Questi soggetti – ha aggiunto il presidente – vengono utilizzati come lo scemo del paese per parlare male di Napoli e della Campania. Il gioco è diventato perfino noioso. Ricorderete Totò e Peppino a Milano vestiti con le pellicce e il colbacco. Totò rispondeva che a Milano non può fare caldo. Napoli e la Campania non possono essere considerate di eccellenza ma va indicato per forza il degrado e il disastro”. “Abbiamo verificato con curiosità la sorpresa di qualcuno che si aspettava, quasi voleva la Campania tra le zone rosse. Per quasi due mesi la Campania ha subito un’aggressione mediatica. A noi dispiace – scherza De Luca – ma non è andata così”.