Gricignano, Lettieri: “Modificare regolamento edilizio per scongiurare Biodigestore”

di Antonio Taglialatela

Gricignano (Caserta) – Un’eventuale modifica del regolamento edilizio vigente potrebbe consentire al Comune, in sede di conferenza di servizi, quando sarà chiamato ad esprimere parere urbanistico sul biodigestore, di rafforzare il suo “No” all’impianto che la “Ambyenta Campania” vuole realizzare su alcuni terreni nella zona industriale Asi “Aversa Nord”, sul territorio di Gricignano, accanto all’azienda “Progest”, socia nell’operazione. – continua sotto – 

Lo rende noto il capogruppo dell’opposizione, Vittorio Lettieri, in virtù di una relazione dell’architetto Teresa Ricciardiello, tecnico comunale, ex dirigente del settore Urbanistica e redattrice del preliminare del Piano urbanistico comunale (ancora adottato dal Comune) che prevede la volontà di vietare insediamenti ad alto impatto ambientale all’interno della zona industriale. “Come avevo preannunciato, – spiega Lettieri – il nostro lavoro per scongiurare l’arrivo del bio-mostro sarà senza sosta. Nei giorni scorsi, infatti, avevamo chiesto al tecnico comunale, architetto Teresa Ricciardiello, che ha redatto il preliminare con le restrizioni per le industrie insalubri, se vi fossero altri atti da poter adottare per riuscire ad impedire, tecnicamente, l’insediamento del nuovo ‘biomostro’. Oggi l’architetto, molto diligentemente, ci risponde e ci fa notare che un’eventuale modifica del regolamento edilizio vigente, con particolare riferimento all’articolo 50 (relativo agli ‘impianti per le lavorazioni insalubri’), potrebbe permettere al comune in sede di conferenza di servizi di esprime parere urbanistico contrario”. “Questa notizia – sottolinea Lettieri – rappresenta una vera e propria speranza. Ora tutto è nelle mani della parte politica e proprio per questo abbiamo già scritto (a mezzo pec) al presidente del Consiglio comunale affinché si predispongano tutti gli atti per la modifica e si convochi, con la massima urgenza, una seduta del Consiglio comunale per l’approvazione della delibera di modifica”. – continua sotto – 

Nella sua relazione, l’architetto Ricciardiello sostiene, in sintesi, che: “Considerato che ai sensi (…) delle leggi sanitarie, in nome del diritto alla salute dei cittadini e del dovere di tutela dell’ambiente, il Comune ha ampi poteri in materia di industrie insalubri e può intervenire in qualsiasi tempo, sia al momento in cui venga richiesta l’attivazione dell’impianto, sia in epoca successiva, per rimuovere danni o pericoli per la salute pubblica derivanti da esercizio di lavorazioni insalubri”; il sindaco (…) è l’autorità istituzionalmente competente in materia di provvedimenti volti a rimuovere danni o pericoli per la salute pubblica derivanti da esercizio di lavorazioni insalubri” ed “è titolare di una ampia potestà di valutazione della tollerabilità o meno di dette lavorazioni, esercitabile in qualsiasi tempo, sia al momento in cui venga richiesta l’attivazione dell’impianto, sia in epoca successiva, al fine di disporne lo sgombero” (qui viene citata una sentenza del Consiglio di Stato); che “la giurisprudenza, occupandosi dei rapporti tra pianificazione urbanistica e industrie insalubri, ha avuto modo di osservare che, se è da escludere la legittimità di un divieto di insediamento di dette attività esteso all’intero territorio comunale, è tuttavia al contempo vero che lo strumento urbanistico, nell’ambito dei poteri di gestione del territorio che fanno capo agli enti locali, può inibire la localizzazione di industrie insalubri in determinate zone di carattere storico o residenziale o in aree che siano già in condizioni particolarmente difficili sul piano ambientale (Consiglio di Stato); che “in ordine alla possibilità di immettere restrizioni senza in alcun modo modificare la destinazione industriale o il limite imposto dall’Asi (…) si potrebbe modificare in Consiglio Comunale l’attuale articolo 50 del Regolamento edilizio ‘Impianti per le lavorazioni insalubri’”. – continua sotto – 

L’attuale presenza nella Zona Asi di Gricignano (area che è già in condizioni particolarmente difficili sul piano ambientale) di svariate ditte classificabili quali industrie insalubri, così come evidenziato anche dalla stessa società proponente nella relazione allegata all’istanza, la modifica dell’articolo 50 del Regolamento Edilizio da approvarsi in Consiglio Comunale, secondo Ricciardiello, “potrebbe prevedere la limitazione degli insediamenti classificati insalubri ed iscritti nella prima classe che trattano rifiuti all’interno della zona industriale” e “detta limitazione riguarderebbe non solo la procedura in oggetto ma tutte le procedure che potrebbero attivarsi in futuro”.

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