Aversa, Capasso: “Golia cerca disperatamente compassione anche sui social”

di Redazione

Aversa (Caserta) – Dunque, l’ex sindaco Golia, sfiduciato da ben 14 consiglieri, rimane aggrappato con i denti e le unghie alla sua poltrona e, piagnucolando e girovagando penitente tra politici capibastone e qualche consigliere “disponibile all’uso”, attende il termine di 20 giorni concessigli dalla Prefettura per tornarsene a casa. Da ex sindaco di fatto ritiene, quindi, di esserlo ancora in virtù della legge. Sarà pure formalmente ma gelidamente giustificabile, ma politicamente, moralmente e deontologicamente la sua patologica ostinazione, che è la cifra dell’egocentrismo narcisistico del personaggio, è un bruciante schiaffo alla città e al Consiglio comunale che la rappresenta. – continua sotto –

Correttezza, coerenza, sensibilità politica, rispetto delle Istituzioni e della democrazia, gli proibiscono però di fare ciò che la legge non proibisce. Evidentemente questi sentimenti sono sconosciuti all’ex sindaco, insieme al senso di vergona. In altri tempi, recenti e passati, due suoi predecessori, uno dei quali è suo padre, non appena avvertirono di non godere più della fiducia e del sostegno della maggioranza, con immediatezza, serietà e dignità presentarono le dimissioni ed in silenzio tornarono a casa, per evitare la cocente umiliazione politica della sfiducia nel corso di una seduta consiliare. L’ex sindaco invece ha deciso di non emularli, forse perché è convinto che il miglior sedativo per le sue smanie di potere affidate alla politica degli slogan sia la poltrona che disastrosamente ha occupato per quasi due anni. E allora, perché la città abbia una reale e completa conoscenza del personaggio, è bene che si compia fino in fondo il suo triste e disastroso cammino, iniziato e continuato con paramenti, circenseria e sacerdozio e sprofondato malamente nella vuota retorica di un pensiero debole e di un moralismo giacobino e senza etica. – continua sotto –

Da qualche ora circola sui social un appello a sottoscrivere una petizione per invitare l’ex sindaco a rimanere incollato alla poltrona, malgrado la massiccia sfiducia espressagli a viso aperto e in pubblica assemblea da ben 14 consiglieri comunali. La promotrice dell’iniziativa, per quello che si legge, sembra essere legata, si dice, alla società che orchestrò la campagna elettorale, con annesso zaino, dell’ex sindaco. E’ troppo facile dire che questa iniziativa, a parte ogni commento sulla sua matrice pubblicitaria, sembra proprio dettata da un apprezzabile senso di cristiana pietà e, ricorrendo alla terminologia medica, dal disperato uso compassionevole dei social? – continua sotto –

In ultimo, e non per questo meno importante, non si dimentichi che per sfiduciare l’ex sindaco De Cristofaro si recò ramingo come un carbonaro dal notaio per sfiduciarlo. Ed oggi dove consiglieri coraggiosi l’hanno affrontato in consiglio comunale de visu e gli hanno contestato punto su punto non va bene. Allora spiegate alla città quando lo fate voi di nascosto va bene, quando lo fanno gli altri a viso aperto non va bene. un vecchio adagio popolare ma sempre in voga recita: chi di spada ferisce di spada perisce. – Rosario Capasso – “Aversa a Testa Alta”

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