Dopo il servizio de “Le Iene” arriva il blitz dei carabinieri di Napoli che hanno trovato in un’agenzia di viaggi del centro circa 300 fotocopie di documenti di identità di cittadini stranieri e oltre 500 referti sanitari – attestanti tutti la negatività al Covid e riferibili all’acquisto di titoli di viaggio per paesi esteri – recanti l’intestazione di un laboratorio di analisi del capoluogo. Uno di questi certificati attestanti la negatività al Covid è risultato falso in quanto l’acquirente del biglietto aereo non avrebbe mai effettuato il relativo tampone. – continua sotto –
Gli accertamenti sono stati estesi anche al laboratorio di analisi, in collaborazione con i carabinieri del Nas. Sono in corso accertamenti per verificare se il laboratorio sia effettivamente coinvolto nella vicenda oppure ne sia stato soltanto utilizzato il nome per produrre i certificati falsi; ipotesi, quest’ultima, che sembra la più probabile, come emerge anche dal servizio de Le Iene. – continua sotto –
L’inviato del programma di Italia 1, Luigi Pelazza, si era avvalso di un complice nordafricano che aveva finto di voler partire per la Tunisia. Chiedeva così un volo e la possibilità di fare il tampone pagando solo per questo 70 euro. “Gestiamo tutto noi di qua”, assicuravano dall’agenzia. Cioè senza che il cliente si sottoponesse realmente a un test. Ma per essere certo chiedeva se dovesse andare da qualche parte per effettuarlo: “Non è necessario”, gli rispondevano. Qualche giorno dopo passava in agenzia per ritirare i biglietti e il certificato del test, senza che nessuno si fosse mai sottoposto al tampone. Dopo aver documentato tutto con le microcamere, Pelazza si recava nell’agenzia. “Noi collaboriamo con un laboratorio accompagniamo lì i clienti”, rispondevano, contrariamente a quanto registrato nei giorni antecedenti. Poi l’arrivo dei carabinieri che eseguono un primo controllo. Non finisce lì. Pelazza raggiunge l’aeroporto di Napoli-Capodichino dove, insieme ai poliziotti, scopre che alcuni passeggeri si stavano imbarcando per Tunisi proprio con uno dei falsi certificati. GUARDA IL SERVIZIO DE “LE IENE”: CLICCA QUI