Servizi sociali, Esposito smentisce CittadinanzAttiva

di Redazione

 SANT’ARPINO. L’avvocato Vincenzo Guida, in nome e per conto della dottoressa Silvana Esposito, responsabile dell’Area Servizi Sociali del Comune di Sant’Arpino, …

… con la presente produce formale richiesta di rettifica, ai sensi dell’articolo 8 della legge numero 47-1948, della notizia pubblicata sul Internet in data 24 gennaio nelle pagine di Sant’Arpino con l’articolo titolato “Violenza familiare, appello di Cittadinanzattiva”.

Il contenuto del predetto articolo, il quale pare essere una nota stampa dell’associazione Cittadinanza Attiva, riporta una notizia in maniera errata, facendo emergere una presunta attività dell’ufficio diretto dalla mia assistita non solo carente ma addirittura contra legem.

Quanto riportato nell’articolo richiamato lede in maniera irrimediabile la professionalità della mia assistita basata su competenza, disponibilità e soprattutto su di una trentennale esperienza lavorativa, a contatto con vicende umane, sempre drammatiche, affrontate ed il più delle volte risolte avendo come obiettivo sempre la salvaguardia e la tutela dei minori.

Anche nella vicenda affrontata dall’articolo in questione, la dottoressa Esposito, coadiuvata come sempre dal suo staff composto da soggetti parimenti esperti e professionali, ha seguito la questione che aveva ed ha al centro della “contesa” una minore, rimanendo in collegamento e coordinamento con i locali Carabinieri e la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Napoli.

Ragion per cui, qualsiasi azione posta in essere dalla mia assistita e dai suoi collaboratori, è stata sempre assunta nel rispetto delle regole, a tutela della minore coinvolta ed informando o relazionando gli uffici competenti. Quel che emerge, invece, dalla lettura dell’articolo di cui se ne chiede la rettifica è un quadro completamento diverso rispetto alla realtà.

Nel rispetto della riservatezza e della tutela della minore, in questa sede, si vuole solamente precisare che il caso evidenziato dall’articolo in questione, è stato da tempo preso in carico dall’ufficio servizi sociali, seguito dall’Assistente sociale dottoressa Anna Belardo, in collaborazione con i Carabinieri di S.Arpino, che hanno opportunamente e prontamente relazionato ogni qual volta si sono verificati episodi di violenza reciproca tra i genitori della minore. Inoltre l’ufficio ha doverosamente informato della situazione la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Napoli che, si ricorda, è l’unico organo giurisdizionale a poter adottare provvedimenti in materia.

Né gli uffici comunali, né associazioni, possono decidere od imporre nulla a nessuno. Già questa affermazione dovrebbe far intendere come vi sia stato un travisamento dei fatti e della realtà. Ad ogni buon conto l’ufficio diretto dalla dott.ssa Esposito ha provveduto a prendere cognizione della situazione, ha tenuto incontri con i coniugi in conflitto, sia in modo separato sia in modo congiunto.

E’ stato interessato anche il Centro Antiviolenza “Noi Voce di Donne” che opera a S. Arpino in convenzione con il comune. In questo modo è stato tentato un percorso di mediazione familiare, addivenendo anche ad una ipotesi di accordo per consentire il superamento della fase acuta della conflittualità.

La dottoressa Esposito, personalmente e con l’ausilio dei propri collaboratori, nonché scortata dai Carabinieri di S. Arpino ha eseguito un sopralluogo presso la casa coniugale, al fine di verificare le condizioni in cui versava la minore. Dunque tutto quello che rientrava nei poteri/doveri dell’ufficio diretto dalla dott.ssa Esposito è stato posto in essere. Altre ricostruzioni sono fantasiose, disancorate dai dati di fatto, traducendosi in una azione diffamatoria.

Per questo motivo la dottoressa Esposito tutelerà la propria immagine e la propria professionalità in tutte le sedi giudiziarie opportune nei confronti di quei soggetti che hanno provveduto a fornire all’opinione pubblica una ricostruzione diversa.

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