Alle idi di marzo del 44 a.C., un gruppo di cospiratori nostalgici della repubblica, accoltellano Giulio Cesare, console e dittatore romano, perchè non sopportano il suo potere assoluto e lo accusano di nutrire ambizioni monarchiche. video
Cesario nasce nell’Africa settentrionale, precisamente in Cartagine, verso l’84 d.c. Figlio di unmercenario e di una nobildonna,appartenenti alla “Gens julia”, la cui famigliasi è stanziata nella zona durante la spartizione dell’Africa nel regno di Cesare. Quindi, per ringraziare l’imperatore Cesare, per la fissa dimora “nell’Africa Bianca”, mettono al nascituro il nome di Cesario, che significa “comandante”, “leader”. Il bimbo, essendofiglio unico, ha diritto ad una vistosa eredità. Gli antenati di Cesario si convertono al cristianesimo per la fervente predicazione degli apostoli di Gesù nella zona. Cesario vuole diventare un “tutt’uno con Gesù” e prende il voto del diaconato. Sorretto da questa fede, rinunzia alla sua eredità, saluta i suoi genitori e la sua famiglia e parte con i suoi compagni per la volta di Roma. La nave tuttavia naufraga sulle coste di Terracina, una piccola città di terra pontina, per la presenza minacciosa di temporali e fulmini. Tutti si mettono in cammino lungo la via Appiaper raggiungere più velocemente Roma, ma Cesario, incuriosito dal divario tra ricchi e poveri, rimane a Terracina. Vede che i malati gli oppressi e i moribondi sono lasciati ai margini della città, mentre all’interno la nobiltà gode dell’lusso più sfrenato. Decide di curare i malati perché nel loro viso vede il ritratto di Dio, insieme ad un prete di nome Giuliano che poi diventerà suo maestro e suo più grande amico e con lui comincia a formare le prime comunità cristiane terracinesi.
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Verso il 106 Cesario, da buon cristiano, dà sepoltura alle vergini Domitilla, Deodora ed Eufrosina, che sono morte per aver difeso il nome di cristo in una terra di idoli e per questo sono state bruciate nella loro casa vittime incontaminate per il loro amore per cristo. Quell’anno Traiano è imperatore romano, Leonzio consolare di fondi e Lussurio è il primo cittadino di Terracina. Il primo gennaio il giovane più bello di tutta la città viene sacrificato in onore di Apollo. L’anno precedente fu scelto un giovane di nome Luciano, che per un anno può avere tutto dalla vita, a spese dei devoti di Apollo del popolo, ma il primo giorno dell’anno successivo deve lanciarsi dal monte “Pisco montano” con un cavallo che è marchiato con una lancia arroventata dal fuoco, quest’ultimo dal grandissimo dolore si precipita dalla rupe e fà schiantare anche il ragazzo che viene legato con lui. Cesario vede che al passaggio della processione, che partiva dal centro antico della città e arrivava sulla rupe, che le persone presenti pregano e osannano il loro dio. Decide di seguire la processione, ma non riesce a capire e a vedere nulla. Chiede alla folla cosa sta succedendo e le persone gli raccontano la tradizione impartita dagli antenati il primo giorno di ogni anno. Cesario e Giuliano corrono incessantemente, per arrivare prima al tempio. Cesario riesce a bloccare in tempo il sacrificio, fa un discorso che cambierà per sempre la mentalità dei terracinesi afferma che la vita è sacra e deve essere vissuta con cristo unico e vero interlocutore di amore e di pace. Cesario all’istante viene arrestato dalle guardie di Terracina e sotto i suoi occhi il giovane si precipita dal monte, muore e il suo corpo viene lasciato in adorazione per un giorno intero ,bruciato il giorno successivo e le sue “ceneri” vengono deposte in un’urna nel tempio di Apollo.
Cesario per ordine del pontefice Firminioviene incarcerato e portato in una prigione: inumana, gelida dove li viene introdotto insieme a Giuliano in una grande cella dove ci sono malviventi e balordi che lo picchiano per il suo marchio di “Cristiano”. Anche lì Cesario in quei malviventi vede Cristo, ma è celato, quindi egli decide di parlare a loro della figura di Cristo nel mondo e del suo messaggio di salvezza loro all’istante si convertono e chiedono il battesimo. Leonzio vuole convertire cesario al paganesimo, e lo dà condurre nel tempio di apollo dove tutte le autorità insieme al popolo aspettano con ansia il momento di abnegazione del suo dio. Cesario si genuflette, mormora una preghiera e all’istante il tempio crolla, sotto il quale muore Firminio, alcune guardie e le ancelle. Leonzio, d’accordo con Lussurio, per vendicarsi della morte di Firminio decide di far camminare Cesario nudo e carico di catene per le vie di Terracina. Leonzio, pentito, si converte al cristianesimo, chiede il battesimo da Cesario e i sacramenti dal presbitero Giuliano e la stessa notte muore. Prende posto il sindaco Lussurio che fa torturare per 13 giorni Cesario con ogni tipo di supplizio. Poi condanna Cesario e Giuliano alla pena dei “parricidi”. I condannati vengono legati le mani ed i piedi, introdotti in un sacco appesantito da pietre, sono lanciati dal monte nel mare, così i due muoiono per soffocamento. Pero’ Cesario, prima di morire predisse, a Lussurio che il giorno successivo lui sarebbe stato morso da un serpente. Allora Lussurio si fa scortare dalle guardie, mentre ritorna in una delle sue ville da sua moglie da un albero si lancia una vipera che con un morso alla gola gli penetra fino al cuore ed iniettato il veleno nel corpo il carnefice muore chiedendo perdono al martire. Il cielo si apre, le nuvole si vaporizzano,la notte si cela,spunta l’arcobaleno brilla il sole e Dio riceve Cesario in gloria “suo servo e martire per la suafede”.
Cenni storici e foto di Mario Bove