Reggia di Caserta, la protesta del wedding: “Viviamo un incubo. Vogliamo ricominciare”

di Redazione

“Viviamo un incubo”. E’ il grido degli operatori del settore wedding che si sono riuniti stamane, venerdì 26 febbraio, all’esterno della Reggia di Caserta. Un anno di stop e divieti che sta mettendo a dura prova la sopravvivenza del settore: gli atelier, così come tutti gli altri professionisti del mondo della cerimonia, si sentono completamente dimenticati dal Governo. “Non ci sono aiuti, non ci sono i ristori che possano permettere di tenere la saracinesca alzata. Non vogliamo l’elemosina. Vogliamo solo riprendere a fare ciò che è stato interrotto nel marzo del 2020”, dico dal sit in che si è tenuto in mattinata a Caserta. – continua sotto – 

Ad unirsi alla delegazione in protesta anche Marcello Damiano, ceo e founder di “Mia Sposa”, che, dopo il rinvio dell’edizione 2020 di Mia Sposa Fiera, scende in campo sostenendo e condividendo il malessere e la sofferenza degli addetti ai lavori. “Il wedding registra ancora un -90% di fatturato e, di contro, dal Governo zero aiuti. Abbiamo bisogno di lavorare non possiamo più stare fermi. Il mondo degli eventi dice no alle chiusure solo nel week end. Con le giuste precauzioni e in sicurezza, è possibile far ripartire il nostro settore. Abbiamo bisogno di ricominciare”, dichiara Damiano.

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