CESA. Un mix di cultura, tradizione, gastronomia e sport per la IX edizione della Festa della Primavera, organizzata dalla Pro Loco di Cesa, in programma il 30 e 31 maggio.
La manifestazione avrà inizio venerdì prossimo, alle 18, presso
La manifestazione, patrocinata dalla Regione Campania, dalla Provincia di Caserta e dalla Unpli (Unione Nazionale Pro Loco Italiane), riprenderà il giorno successivo, sabato 31 maggio, alle 8.30, con una mattinata dedicata allo sport. Gli alunni della scuola materna, elementare e media si esibiranno in un saggio ginnico e, successivamente, ci saranno delle gare di atletica e la finale di pallavolo. Nel pomeriggio, alle 18, si terrà un particolarissimo quanto antichissimo torneo, si tratta del I° torneo dello scalillo dellasprino. La serata sarà allietata dalla musica popolare del gruppo Via del popolo; inoltre, alle 21, si giocherà al tradizionale albero della cuccagna.
Lo scopo della Pro loco è, quindi, quello di cercare un riavvicinamento alla cultura delleorigini come dichiara anche il Presidente dell’associazione Alfredo Oliva: Negli ultimi decenni, laumento vertiginoso della superficie coperta da costruzione e lincremento demografico, unitamente alle indifferenze delle istituzioni hanno determinato una radicale trasformazione di tutto il territorio dellAgro Aversano di tradizione prevalentemente agricola che ha interessato specialmente il vitigno dellasprinio Vite Maritata a Pioppo. Nonostante ciò questo vitigno ha conservato nei pochi esemplari sopravvissuti tutte le caratteristiche di un tempo rappresentando una peculiarità unica, legata sia al caratteristico sapore acre della sua uva , che alla forma e dimensione dei filari (Alberata Aversana ) che dominava fino a pochi decenni fa tutto il Paesaggio Aversano. Oggi, le nuove esigenze di mercato e la mancanza di apposizioni di vincoli ed incentivi da parte degli Enti Territoriali verso i vari viticultori, portano i contadini delle terre aversane a sostituire la coltura dellasprinio con coltivazioni più redditizie e meno impegnative. Il nostro impegno da vari decenni e con maggiore intensità negli ultimi anni con i docenti dellUniversità Suor Orsola Benincasa è diretto alla conservazione e tutela di questo prodotto tipico, patrimonio artistico-culturale del nostro territorio. Ciò non basta, occorre la cooperazione dei piccoli viticultori, per la creazione di una cantina sociale, adeguatamente sostenuta dagli enti territoriali, fucina di percorsi eno-gastronomici con risvolti anche turistici.