Aversa (Caserta) – «Leggiamo da giorni di continue dichiarazioni alla stampa di consiglieri che pubblicamente si dichiarano di maggioranza, ma nei fatti e negli atti politico-amministrativi sfiduciano il sindaco in Consiglio comunale e amministrativamente sono lì a pontificare dall’alto (?) della loro attività inquisitoria. Ci troviamo, quindi, nuovamente a fare doverose precisazioni di natura tecnica, ancora prima che politica, per sgomberare il campo dalle inesattezze contabili miste alla magniloquenza dei paroloni e delle prediche». Così i consiglieri del gruppo “La Politica che Serve”.
«Le somme di cassa vincolate “spese per altro” a cui si fa riferimento – continuano da Lpcs – sono entrate di cassa destinate al finanziamento di specifica spesa e sono sostanzialmente riconducibili a mutui e altre forme di finanziamento destinate ad investimenti, a trasferimenti destinati al finanziamento di specifica spesa e ad altre entrate cui la legge o l’Ente attribuiscono uno specifico vincolo di destinazione. L’utilizzo, in termini di cassa dei fondi vincolati, è consentito dal Testo Unico degli Enti locali. Infatti, è espressamente previsto l’utilizzo delle entrate vincolate per il finanziamento di spese correnti entro i limiti dell’anticipazione di Tesoreria».
«La norma è formulata per evitare che l’Ente, in difficoltà di cassa, ricorra all’anticipazione di Tesoreria, con aggravio di interessi, pur avendo a disposizione entrate, sebbene vincolate, al finanziamento di specifica spesa. Ovviamente, al fine di assicurare che la spesa cui l’entrata è destinata possa essere comunque assicurata, la legge fissa un limite a tale utilizzo ovvero quello dell’anticipazione concessa dal tesoriere al fine di assicurare comunque la realizzazione delle spesa relativa all’entrata vincolata utilizzata. Quindi, rappresenta una mistificazione della realtà contabile, oltre che una falsa rappresentazione dei fatti, dire che i servizi e soprattutto le opere cui fondi sono destinati non si realizzano per utilizzo dei fondi a ciò vincolati, avendo sempre l’Ente la possibilità di realizzare l’investimento, sebbene con risorse in anticipazione».
«Lo stesso si dica per i fondi destinati ai servizi sociali o al finanziamento di altri servizi ad entrata vincolata. Il fatto che la cassa vincolata non sia stata ricostituita non significa che la spesa relativa all’entrata vincolata non possa essere attivata. La mancata realizzazione dell’investimento, segnatamente alla pista di atletica cui più volte si è fatto riferimento, non è adducibile a questioni di carattere contabile bensì a questioni di carattere amministrativo-burocratico. In tal senso è stata attivata la procedura per la bonifica dell’area. Si continua, poi, a ripetere che i sette milioni di cassa vincolata non ricostituiti corrispondono all’importo rilevato in sede di salvaguardia degli equilibrio di bilancio in uno dei prospetti contabili messi a disposizione dei Consiglieri per quel Consiglio comunale».
«Orbene, chiunque abbia un minimo di dimestichezza con la contabilità pubblica, sa bene che una cosa sono gli equilibri finanziari di competenza, che vengono evidenziati in sede di equilibri di bilancio, altra cosa è la dinamica finanziaria della cassa. La somma di 7.099.347,71 euro che veniva evidenziata con segno negativo nell’ambito di un prospetto a corredo della proposta di delibera di Consiglio comunale, alla quale si continua a fare riferimento, era un totale parziale del suddetto prospetto contabile che, poi, chiudeva in equilibrio e questo dato tecnico è già stato sviscerato dall’Assessore al bilancio fino allo sfinimento».
«Tutt’altra cosa è la somma di circa 7.000.000 di entrate vincolate non ricostituite che non sono altro che la differenza fra la ricostituzione complessiva delle entrate vincolate, pari a circa 9.978.901 al netto dei due milioni di cassa effettiva al 31.12.2020. Questo per doverosa chiarezza. Con quanto innanzi detto, non si vuole assolutamente affermare che le casse dell’Ente siano in ottima salute, essendo noto da anni che vi sono tensioni di cassa, dato peraltro rilevato anche dagli indicatori finanziari, ma questo lo abbiamo sempre detto con estrema chiarezza. La pesante eredità di questa Amministrazione non può essere certo risolta in pochi mesi, tanto più nel corso di un periodo di emergenza pandemica mondiale che ha avuto forti riflessi sulle disponibilità dei cittadini e, quindi, ulteriori ricadute sulle casse del Comune solo in parte ristorate dalle iniezioni di liquidità del Governo centrale. La sostituzione del concessionario all’Agente della Riscossione nazionale, statisticamente inefficiente ed inefficace nel recupero coattivo delle entrate comunali, sarebbe dovuta avvenire diversi anni fa, così come dovevano essere attivate procedure di recupero coattivo delle entrate patrimoniali mai poste in essere».
«L’Amministrazione, come già ripetutamente affermato, ha valutato e continua a valutare tutte le possibili strade da percorrere che consentano il risanamento delle casse dell’Ente, ferma restando la convinzione che i consiglieri comunali, anche di opposizione, dovrebbero offrire un contributo fattivo alla risoluzione dei problemi e non dichiarare cose ovvie e note da tempo, strumentalizzando la battaglia sui conti per giustificare la loro inquietudine politica».