Scarcerato, dopo oltre due settimane di detenzione in un penitenziario, l’imprenditore Raffaele Parente, 54 anni, di Casapesenna (Caserta), arrestato il 22 febbraio scorso per associazione camorristica, nell’ambito di un’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, poiché ritenuto affiliato al clan dei casalesi, in particolare alla fazione guidata dall’ex superlatitante Michele Zagaria, grazie al cui appoggio avrebbe ottenuto diversi appalti nel settore del trasporto dei rifiuti. – continua sotto –
Il Tribunale del Riesame di Napoli ha annullato l’ordinanza emessa del giudice per le indagini preliminari che disponeva la carcerazione di Parente, difeso dall’avvocato Ferdinando Letizia, ritenendo che non sussistessero i gravi indizi di colpevolezza. In particolare, sono state considerate generiche, e senza riscontri, oltre che caratterizzate da un errore di persona, le dichiarazioni accusatorie di diversi collaboratori di giustizia che hanno indicato Parente come uomo di Zagaria. – continua sotto –
L’indagine era iniziata nell’agosto del 2017 dopo l’ennesimo sversamento abusivo di rifiuti urbani, scoperto in flagranza, in un terreno a cavallo tra le provincie di Napoli e Caserta.