Aversa (Caserta) – Pericolo default in vista per le casse del Comune di Aversa. La Sma, società della Regione Campania che si occupa della gestione idrica, ha inviato al Comune di Aversa un atto di diffida e messa in mora per poco meno di cinque milioni di euro, oltre interessi, per il servizio di depurazione e fognatura dal 2009 al 2015. Una ulteriore tegola per le casse dell’ente che va ad aggiungersi al decreto ingiuntivo notificato nelle scorse settimane dall’Amministrazione Provinciale di Caserta in relazione alla quota Tari, impugnato dal Comune di Aversa davanti all’autorità giudiziaria. – continua sotto –
«Così come è debitore dal 2011 al 2015 il comune di Aversa – affermano dall’opposizione – è debitore anche del servizio dal 2015 ad oggi. Si tratta di un importo quasi pari a questo in questione, per cui parliamo di dieci milioni di euro, complessivamente. Cosa scriveranno nel prossimo bilancio preventivo? Siamo o non siamo in default?». Non si mostra per nulla avvilita l’assessore alle Finanze, Francesca Sagliocco, che precisa «Questa nota della Sma, la società che gestisce le acque reflue per conto della Regione Campania, ripete una precedente comunicazione di dicembre dello scorso anno dello stesso tenore. L’11 marzo, io e la dirigente del settore, Gemma Accardo, abbiamo avuto un incontro web con tre dirigenti della Sma ed ora siamo in attesa». «Abbiamo trasmesso – spiega nel concreto Sagliocco – una serie di atti tra cui, in particolare, un carteggio del precedente dirigente Claudio Pirone dal quale si evidenziava un debito di 478 mila euro dal 2011 al 2017 a fronte degli oltre quattro milioni richiesti. Noi abbiamo due diverse convenzioni di cui una del 2013 che stabilisce non il pagamento secondo il criterio nominale ma sull’effettivo riscosso. Abbiamo iscritto 5 milioni e 600mila euro nell’ultimo rendiconto. Insomma, non siamo stati con le mani in mano. Così come ci siamo attivati contro il decreto ingiuntivo dell’Amministrazione Provinciale per la Tari per il quale abbiamo proposto opposizione». – continua sotto –
Più politiche le dichiarazioni del sindaco Alfonso Golia, che esordisce: «Non ho nulla da dire a persone che trascorrono il loro tempo a scrivere poemi sul bilancio consuntivo 2019 inondando gli uffici del Comune di interrogazioni con decine di domande, bloccando le attività, anche quelle ordinarie, inviandole contemporaneamente alla procura della repubblica alla quale dovrebbero essere inviati fatti e non interrogativi. Siamo di fronte ad una opposizione non sana e costruttiva ma solo ostruzionistica rispetto allo sviluppo della città». «Che la situazione delle casse dell’ente non fosse rosea – ha continuato il primo cittadino – era risaputo e ci siamo candidati per questo, per un’azione di risanamento. Certamente non si possono risolvere in pochi mesi disastri finanziari cristallizzati in decenni. Abbiamo avviato una operazione di recupero contro chi sino ad ora aveva scelto, impunemente, di non pagare i tributi e i consumi. La situazione del recupero dei canoni idrici è drammatica e nota a tutti. Noi stiamo cercando di risanare le finanze dell’Ente anche a fronte di una situazione difficile dove accanto alla pandemia sanitaria c’è una pandemia economica». – continua sotto –
«Tornando alle interrogazioni delle opposizioni sulla situazione delle casse del Comune – ha concluso Golia – stiamo rispondendo punto per punto alle loro interrogazioni che ci hanno solo distratto da quelle che sono le reali necessità. Farebbero meglio ad essere fattivi aiutandoci a fare in modo che i cittadini si sentano comunità e, non a caso, lo dico nel giorno dell’anniversario della proclamazione del regno d’Italia. E questo significa anche pagare i canoni idrici. In caso contrario non possiamo lamentarci nemmeno quando abbiamo le strade della nostra città piena di buche e non possiamo ripararle perché non ci sono soldi».