Sono 500 le farmacie tra Napoli e provincia che hanno manifestato la propria disponibilità a partecipare alla campagna di vaccinazione Covid. Il dato è stato trasmesso al commissario straordinario all’emergenza Covid-19, Francesco Paolo Figliuolo tramite Federfarma nazionale che sta aggregando i report provenienti dalle associazioni provinciali in modo da consentire alla struttura commissariale di poter organizzare le vaccinazioni anche in farmacia. – continua sotto –
“Ha aderito oltre il 65% delle farmacie nostre iscritte”, commenta Riccardo Maria Iorio, presidente di Federfarma Napoli. “Una percentuale altissima soprattutto se si considera che le farmacie aderenti sono quasi il triplo rispetto a quelle che stanno partecipando alla campagna di screening eseguendo i test rapidi in farmacia”. Ora il percorso istituzionale prevede la stesura di protocolli regionali. “Abbiamo già avuto incontri molto proficui con i referenti della Regione Campania con i quali c’è stata subito grande disponibilità operativa, rimodellando sulla campagna vaccinale le regole già sperimentate positivamente per potere eseguire i tamponi in farmacia, in modo da rispettare il distanziamento sociale e la sicurezza dei cittadini”. – continua sotto –
I farmacisti, intanto, stanno già seguendo la necessaria formazione per inoculare i vaccini ed approfondire le procedure per far fronte ad eventuali reazioni avverse. “Ovviamente solo chi tra i colleghi avrà portato a termine la formazione obbligatoria – prosegue Iorio – potrà direttamente inoculare il vaccino. Noi siamo praticamente pronti a contribuire con migliaia di vaccinazioni al giorno. Il vaccino che dovremmo somministrare è quello Johnson & Johnson. Nelle nostre farmacie abbiamo già decine e decine di richieste al giorno, ma al momento non possiamo registrare ancora alcuna prenotazione in attesa di indicazioni precise”. L’auspicio del presidente di Federfarma Napoli è che il governo invii il giusto numero di vaccini “e non accada come ha opportunamente evidenziato il governatore De Luca, ovvero che in Campania arrivino meno vaccini rispetto alla cittadinanza”.