Sei persone sono finite in manette a Napoli con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Tra le persone sottoposte ad indagini ci sono Salvatore D’Amico, 48 anni, alias “O’ Pirata”, esponente del clan D’Amico di San Giovanni a Teduccio a Napoli, articolazione del più importante clan Mazzarella, e Massimiliano Baldassarre, 45 anni, detto “O’ Serpente”, soggetto ritenuto legato a contesti di camorra nel territorio di Sant’Anastasia. Le misure cautelari riguardano anche Antonio Gallo, detto Marzio, 45 anni; Antonella Paudice, di 43 , Luca Caputo, 43, e suo figlio Gaetano Caputo, 25. – continua sotto –
L’operazione è stata condotta dagli uomini del nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Napoli. Due delle sei persone colpite da ordinanza di custodia cautelare in carcere erano già detenute per altra causa. Le altre quattro, tra cui una donna, erano libere. La vicenda, che ha portato il giudice per le indagini preliminari di Napoli a emettere il provvedimento su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea, parte dalla denuncia sporta nell’ottobre del 2017 da un soggetto di origine napoletane, già titolare di un’attività commerciale, poi trasferitosi in provincia di Varese. Dai fatti contestati emerge che la vittima, quattro anni fa, si rivolgeva a un suo ex cognato per ricevere un prestito di 4.700 euro con la promessa di restituire l’intero capitale oltre a mille euro a titolo di interessi. – continua sotto –
Per la restituzione dei soldi, il denunciante aveva incaricato il fratello che, nell’eseguire il pagamento, veniva tratto in inganno da uno dei soggetti colpiti dal provvedimento, consegnando ai presunti estorsori 3.900 euro. Per farsi consegnare il denaro mancante, D’Amico avrebbe minacciato il fratello del denunciante intimandogli anche che, se non avesse consegnato la somma richiesta, avrebbe portato via tutte le auto dei suoi parenti su Napoli. Diversi sarebbero gli episodi di minacce e violenze accertati nel corso delle indagini. – continua sotto –
“Sparo in fronte a tua sorella e a tua nipote”, si è sentito dire anche questo l’ex negoziante napoletano, traferitosi a Varese, vittima di estorsione. L’ex commerciante, nel 2017, a causa delle difficoltà finanziarie, si è visto costretto a chiedere un prestito: l’uomo si è rivolto a un ex cognato per ottenere 4.700 euro con la promessa di restituirne mille in più di interessi ma si tratta di soldi della camorra. Un errore grave che l’ha portato al cospetto dei due ras ciascuno dei quali direttamente e indirettamente hanno preteso la restituzione del denaro con cospicui interessi attraverso violenze e minacce di morte. IN ALTO IL VIDEO