De Angelis illustra quale sarà il 2010 per Cesa

di Redazione

Vincenzo De AngelisCESA. In occasione della Santa Messa del 1 gennaio, il sindaco Vincenzo De Angelis ha tenuto un discorso augurale nella chiesa di San Cesario.

Il primo cittadino, a nome dell’Amministrazione comunale, ha ripercorso le tappe salienti del mandato augurandosi che la cooperazione e la responsabilità civica continuino nel nuovo anno e siano le basi per la svolta del paese.

“A tutti voi che siete qui, singoli e famiglie, associazioni, istituzioni civili, religiose e militari, giunga il mio augurio e quello dell’intera amministrazione comunale come auspicio di fiducia, di serenità, di amore e di speranza per il nuovo anno. – ha esordito De Angelis – Ringrazio il parroco Don Giuseppe Schiavone dell’invito rivoltomi e dell’occasione che mi offre per porgere a tutta la cittadinanza un breve saluto.

Mentre mi preparavo a questo appuntamento, al quale tengo molto, mi sono ricordato che la prima volta che da sindaco sono venuto in chiesa per gli auguri di buon anno, le strade erano piene di immondizia. Eravamo in piena emergenza rifiuti. Oggi, il paese è pulito, abbiamo superato l’emergenza e siamo partiti con la raccolta differenziata, raggiungendo la quota del 45 per cento. Un risultato importante che certamente non è il risultato del Sindaco o dell’Amministrazione Comunale, ma è il risultato di tutti noi, di tutta la comunità.

Perché dico questo. Perché questo dimostra che quando si è uniti e quando c’è senso di responsabilità e collaborazione, è possibile raggiungere qualsiasi traguardo. Ed è proprio questo il mio augurio per il nuovo anno, un augurio di unità e di responsabilità civica. Il mio invito concreto per il 2010 è che tutti diventiamo messaggeri di speranza, costruttori di ponti e non costruttori di muri.

Il 2009 è stato caratterizzato da tanto lavoro e tanti progetti, in particolare mi preme sottolineare l’avvio del Programma di metanizzazione del paese. Ma il 2010, rappresenterà l’anno della svolta, perché partiranno una serie di infrastrutture che cambieranno il volto della cittadina e altre già partite saranno completate. Tuttavia, se vogliamo fare della nostra comunità un modello di riferimento nell’intero territorio è importante rafforzare l’identità locale, rafforzando le relazioni di vicinato, i legami di solidarietà e di amicizia.

E’ fondamentale riscoprire e costruire una nuova identità su valori veri che non siano i valori economici. Il tempo della lamentela e del piagnisteo è finito, ora bisogna mettersi in gioco e provare a costruire insieme una realtà nuova, moderna che guardi con serenità al futuro. Bisogna avere il coraggio di osare, di andare controcorrente e lo dico in particolare ai giovani: non abbiate paura di sognare contromano, di agire nel tessuto profondo del nostro stare insieme.

Lo splendido e magnifico lavoro di restauro di questa chiesa, fatto dal parroco Don Giuseppe Schiavone e da quanti lo hanno collaborato, rappresenta il trionfo della luce sulle tenebre, del bello sul brutto e sottolinea quell’inversione di tendenza in atto nella nostra comunità. Una comunità che deve lasciarsi indietro il buio e le brutture di un tempo e che deve guardare avanti con ritrovata fiducia. Complimenti don Peppino per averci regalato questo gioiello di luce e di splendore, ma soprattutto di speranza. Questo restauro dimostra che le cose possono cambiare, basta volerlo.

In questo momento non posso poi dimenticare chi vive nel bisogno, nella marginalità, o chi si trova in un periodo di difficoltà lavorativa o di crisi. A queste persone rinnovo la disponibilità dell’amministrazione comunale ad ascoltarli ed a sostenerli. Vi staremo vicini ma non abbiate paura.

Proviamo ad impegnarci perché il 2010 sia l’anno della vivibilità. L’anno in cui fare attenzione alle piccole cose, al non mettere l’auto fuori posto, a fare bene la raccolta differenziata, a tenere pulito il proprio uscio di casa, al bambino che rompe la pianta, alla piccola aiuola davanti all’abitazione. Un grande paese è il risultato di tanti piccoli contributi. Insieme, con amore e passione, possiamo crescere, migliorarci e migliorare la nostra comunità. Abbandoniamo gli egoismi e con uno spirito nuovo apriamo le nostre menti e il nostro cuore.

A Cesa vogliamo bene, perché è la nostra casa, di noi cittadini del mondo orgogliosi di essere cesani. Vorrei che tutti insieme ci facessimo gli auguri di buon anno, un anno all’insegna dell’equilibrio e della saggezza. Buon anno alle persone anziane. Buon anno ai giovani e alle nuove generazioni espressioni di amore e speranza per la nostra terra. Buon anno a chi ha scelto di dare una parte di se agli altri in spirito di servizio e di fraterna solidarietà. Buon anno ai precari e ai disoccupati, agli invisibili che vivono nel bisogno e nella sofferenza. Grazie e ancora buon anno a tutti noi”.

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