Diverse esplosioni e un conseguente incendio divampato in un’azienda a Gubbio, in provincia di Perugia, nel pomeriggio di venerdì 7 maggio, in località Vocabolo Canne Greche. Morti un 19enne, Samuel Cuffaro, studente lavoratore dell’Ipsia “Gattapone” di Gubbio, e una donna di 52 anni, Elisabetta d’Innocenti, data per dispersa in un primo momento e ritrovata carbonizzata tra le macerie. Altre tre persone sono state estratte vive: una di loro, un 24enne, versa in gravi condizioni, con ustioni in tutto il corpo e un trauma midollare; le altre due, entrambe 28enni, sono state condotte all’ospedale di Branca, ma le loro condizioni non destano preoccupazioni. Durante le operazioni è rimasto intossicato un vigile del fuoco, ma senza gravi conseguenze. – continua sotto –
Al momento non sono chiare le cause della deflagrazione: si era ipotizzata la fuga di gas ma l’attenzione è concentrata anche su solventi e altri prodotti altamente infiammabili usati nell’azienda che si occupava di abbassare la concentrazione del principio attivo della cannabis per renderla di uso terapeutico, per poi fornirla a un’altra ditta con la quale aveva rapporti. Sul posto i sanitari del 118, vigili del fuoco di Gubbio, Gaifana, Perugia con mezzi di supporto, autobotti, autoscala e personale movimento terra oltre a tutte le forze dell’ordine. Alcuni prodotti, in quantità piuttosto ingenti, sono stati trovati anche nel cortile della palazzina. – continua sotto –
La Procura di Perugia ha avviato un’indagine coordinata dal sostituto procuratore di Perugia Gemma Miliani che ha subito disposto il sequestro della palazzina quasi interamente distrutta. L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo. Dai primi accertamenti è emerso che lo stabile era stato regolarmente affittato e che, sotto l’aspetto della normativa sugli stupefacenti, il laboratorio era perfettamente in regola. IN ALTO IL VIDEO