CESA. Ma come il 13 giugno? Cosa? Alle 11,00? Ma voi siete pazzi!!!
Ecco ciò che dicevo a Cesare Bortone, a Pasquale Errico e agli altri che mi proposero di partecipare alla corsa che si sarebbe svolta a Cesa a quellora in quella data. A conti fatti i pazzi non erano loro, ma noi che comunque abbiamo partecipato, sudando come non mai per percorrere i
E vero, siamo proprio fuori di testa per questo sport. La corsa richiede sacrifici enormi, ma ci da altrettante enormi soddisfazioni. E uno sport che ci fa macinare chilometri sotto la pioggia, col freddo o con il caldo di questo 13 giugno. E noi sempre lì, ad aspettare il via dello speaker, pronti a dare battaglia agli amici di sempre e agli altri di cui conosciamo solo il numero del pettorale. Ma la battaglia più grande, la sfida più importante è quella con noi stessi. Quando le tante difficoltà che incontriamo durante le gare, dalla semplice stanchezza al dolorino al ginocchio o alla schiena, sono vinte dalla nostra tenacia. Quando tutte le difficoltà non bastano a fermarti, non bastano a farti rinunciare a superare il traguardo, allora è la vittoria. La nostra vittoria!!!
La vittoria contro il passare del tempo, contro la facile rinuncia, la vittoria del sacrificio, del sano orgoglio, della convinzione nei propri mezzi anche quando questi non sono tantissimi, insomma di tutto ciò che al traguardo ci fa alzare le braccia al cielo e ci da una gioia immensa, proprio quella della vittoria, anche se prima di noi sono passate mille persone.